Pubblichiamo il discorso tenuto dal presidente del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), Gennadij Andreevič Zjuganov, alla Conferenza nazionale on-line dal titolo “Nel futuro, con Lenin!”, dello scorso 2 dicembre.
A cura della redazione de «La Pravda», n° 133 del 5-6 dicembre 2023. Versione italiana a cura di Fosco Giannini.
Lo scorso 2 dicembre si è tenuta la Conferenza nazionale on-line organizzata dal Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), dal titolo “Nel futuro, con Lenin!”. Il presidente del Comitato Centrale del KPFR, Gennadij Andreevič Zjuganov, si è rivolto ai partecipanti al forum con il seguente discorso di apertura:
Il 14 novembre, il quotidiano «La Pravda» ha pubblicato un Appello del Comitato Centrale del KPRF a tutti i patrioti del paese: “Al futuro, con Lenin!”. Materiale politico di grande importanza, col titolo della magnifica poesia di Mayakovsky, già popolare nella Russia sovietica. Abbiamo pubblicato il documento storico “L’URSS con se stessa”, ove è raccolto tutto, dai primi decreti del potere sovietico alla grande modernizzazione leninista-stalinista, sino alla nostra vittoria nella Grande Guerra Patriottica e sino alle conquiste nello spazio, che dimostrarono le straordinarie vittorie delle idee leniniste.
Oggi voglio sottolineare in particolare che in questa fase che viviamo ci sono due scelte: o la socializzazione della vita sul pianeta, oppure un’ulteriore aggressione imperialista, la dittatura e la fascistizzazione, che porterà inevitabilmente al conflitto più distruttivo e persino al pericolo della cancellazione dell’umanità. Ma i comunisti si batteranno e faranno ovunque di tutto, in Russia e nel mondo, per difendere la pace nel pianeta, avviare la modernizzazione e lo sviluppo socialista lungo la linea storica Lenin-Stalin praticata in modo vincente dai nostri amici e compagni cinesi.
Il mio vice Novikov partecipa ora al forum del socialismo mondiale. I compagni cinesi lo tengono per la tredicesima volta. Si svolge a Pechino. E lì abbiamo chiarito la nostra posizione. Oggi la nostra delegazione presenta le idee contenute nel discorso “Al futuro, con Lenin!”, nel grande dibattito organizzato dal Partito Comunista Cinese, nell’immensa Cina, dove continua con fiducia la modernizzazione con caratteristiche cinesi, che ha portato la Cina a divenire una potenza leader e il nostro partner strategico.
Oggi, questo vogliamo dimostrare alle imprese nazionali russe: dove il socialismo, il lavoro collettivo e la cura di ogni persona sono alla base del progetto sociale e politico, è possibile ottenere risultati eccezionali. Ringraziamo quindi i nostri leader delle imprese nazionali Grudinin, Kazankova, Sumarokov. Anche dopo quest’anno difficile, queste aziende nazionali si sono confermate le migliori nel nostro Paese. Applaudiamole, salutiamo i loro dirigenti. Queste sono le migliori squadre e un esempio per tutti noi. Un monito contro i progetti selvaggi di privatizzazione.
Oggi la situazione è difficile e particolare, e ciò è dovuto al fatto che siamo in una sorta di pausa strategica. Siamo in condizioni di guerra e abbiamo l’opportunità di liberare l’Ucraina dalla sua dittatura nazi-fascista. Abbiamo investito energie nella lotta di liberazione contro il fascismo ucraino e abbiamo già predisposto le opportune riserve. I nostri leader, compresi i governanti, stanno facendo di tutto per aiutare i ragazzi che sono andati volontariamente a difendere il mondo russo e a combattere il nazismo, Bandera e il fascismo.
Tuttavia, la “quinta colonna” interna russa continua ancora a mobilitarsi. Per esempio, non mi sarei mai aspettato che nei giorni dell’unità nazionale e durante il 7 novembre ci avrebbero inflitto il film Trotsky, cosa dalla fortissima ambiguità politica e ideologica.
E anche nel più brutto dei sogni non avrei potuto constatare che un monumento a Wrangel [il generale Wrangler, chiamato “il barone nero”, è stato uno dei principali leader dell’esercito “bianco” al servizio del regime zarista e combatté contro la Rivoluzione d’Ottobre. Lo scorso 7 novembre 2023, giorno della Rivoluzione, un busto del generale Wrangler è stato eretto nella città russa di Rostov sul Don, tra le proteste vigorose dei comunisti, n.d.r.]sarebbe apparso sull’eroica terra di Rostov, nell’anno dell’ottantesimo anniversario della sua liberazione. La scoperta del busto a Wrangler non è solo un’offesa per i comunisti russi, è una sfida per l’intera comunità.
Ringrazio i compagni Kolomeitsev e Bessonov per aver organizzato a Rostov un picchetto a tempo indeterminato. E ringrazio i compagni che hanno lottato contro Wrangler e i suoi nuovi sostenitori di Rostov e che sono riusciti a far rimuovere il busto reazionario.
Abbiamo compiti prioritari. Dobbiamo innanzitutto mettere a fuoco e raccontare al popolo russo e al mondo il carattere socialmente distruttivo dei 30 anni che sono passati dal tradimento del socialismo sovietico e del nostro Paese. Per constatare come, dopo 30 anni di pugnalate alle spalle, non siamo andati avanti di un metro, come siamo invece paurosamente arretrati. Il blocco finanziario ed economico del governo russo ci sta sempre più conducendo lungo quella vecchia strada dei ladri già aperta dagli Eltsin, dai Gaidar e dai Chubais. E così si va avanti.
Pertanto, dichiariamo responsabilmente, ma in modo fermo, che senza cambiare il corso finanziario ed economico, senza triplicare gli investimenti nella scienza, nell’istruzione, nella cultura, nella sanità e per la vita quotidiana dei lavoratori e dei cittadini russi, sarà impossibile uscire dalla nostra crisi.
Il punto principale della modernizzazione leninista è che ogni persona merita una vita dignitosa! E che vita dignitosa possono fare i “figli della guerra”, che già vivevano con grande difficolta ed ora si trovano a sopravvivere di fronte ad un aumento del costo della vita del 18%? Cerchiamo di capire, da comunisti, come si può concretamente vivere con i prezzi attuali delle merci di prima necessità, che salgono sempre di più e non sono regolamentati in alcun modo!
Se i signori di Russia Unita [il partito di Putin, n.d.r.] avessero accettato la nostra legge sulla regolamentazione dei prezzi dei beni essenziali e dei servizi medici, se avessero sostenuto le nostre proposte relative all’istruzione e all’assistenza sanitaria, in modo che questi servizi fondamentali diventassero accessibili a tutti, oggi il popolo russo non sarebbe in queste condizioni di estrema difficoltà.
Continuare l’attuale corso finanziario ed economico porterà inevitabilmente alla sconfitta. Questa è la questione principale all’ordine del giorno, anche in relazione alle imminenti elezioni presidenziali.
Dicono che tutto sia predeterminato, ma in realtà nulla lo è. Se il tasso globale di crescita economica è superiore al 3% annuo e continuiamo a ristagnare attorno all’1-2%, inevitabilmente rimarremo indietro.
Usiamo ancora i telefoni cellulari americani e cinesi: non ne abbiamo inventato uno nostro da 20 anni. Sono ormai 15 anni che non portiamo a termine il progetto di nostri aerei: la produzione è molto bassa, mentre per rispondere al nostro mercato dovremmo produrre almeno 500 aerei all’anno. 15 fabbriche di aerei, nell’URSS costruivano 1.500 aerei all’anno e un terzo del pianeta volava sui nostri aerei. E l’aereo del presidente (ora II-96, e prima era II-86) non ha ucciso un solo passeggero in 40 anni di attività ed è riconosciuto come il migliore al mondo! Dobbiamo quindi investire risorse e compiere ogni sforzo per diventare forti, fiduciosi e volti al successo.
Il nostro partito, il Partito Comunista della Federazione Russa, salva concretamente il Paese da 30 anni. E sono orgoglioso che i comunisti, le nostre forze patriottiche di sinistra, i nostri talentuosi scrittori e giornalisti – Chikin, Komotsky, Prokhanov e molti altri – abbiano fatto di tutto per garantire che le idee del socialismo, della giustizia, dell’uguaglianza e della solidarietà fossero ricollocate in alto, sulla bandiera del Vittoria.
Il nostro Programma è pronto. Il nostro team ha superato i test, ha salvato per due volte il Paese dalla guerra civile e ha proposto un vero e proprio “Programma della Vittoria”. La nostra esperienza è potente nella sua essenza, ma abbiamo dovuto combattere cinque volte i banditi che volevano impossessarsi delle imprese di S.I. Kazankova, poi P.N. Grudinin, poi Usol-Sibirsky, e li abbiamo sconfitti. Ringrazio tutti coloro che hanno salvato, aiutato e combattuto i nuovi predoni, la nuova banda dei traditori e la “quinta colonna”.
Falliranno, questo è certo. Ma mi stupisce la loro mediocrità, mi stupisce l’arroganza e l’avidità, compresa quella dell’oligarchia russa: tutti i ricchi del mondo non pagano meno del 25-30% di tasse. Adesso Lukashenko ha preso una decisione storica: aumentare la tassa sui ricchi dal 13% al 25%. L’oligarchia russa invece si salva da ogni serio tributo verso il popolo.
Oggi sono esattamente 80 anni da quando Stalin, Roosevelt e Churchill si riunirono per lo storico incontro a Teheran. E non si riunirono solo per questo incontro. Il ruolo di Stalin fu centrale nella costruzione della pace. Non c’è da stupirsi che la rivista «Time» pubblicò un ritratto del Generalissimo Stalin nel gennaio 1943 con la didascalia: “Questo è l’uomo dell’anno”.
Gli americani furono i primi a capire che avremmo sconfitto i nazisti a Stalingrado. E non li abbiamo semplicemente sconfitti: catturammo 100mila soldati nemici, 26 generali nazisti guidati dal feldmaresciallo Paulus. Mostrammo il potere della modernizzazione Lenin-Stalin. Cos’era l’educazione sovietica, il valore dell’insegnante, dell’ingegnere, dello scienziato sovietico. Mostrammo cos’era un soldato sovietico che, sotto la bandiera rossa di Lenin, avanzava con sicurezza e sconfiggeva quell’orrore che Hitler aveva seminato nel mondo, e soprattutto in Europa.
E poi abbiamo vinto: sia ad Oryol-Kursk, dove spezzammo la schiena alla bestia fascista per 50 giorni, abbiamo combattuto per il Donbass per 40 giorni, e abbiamo preso la riva destra del Dnepr.
Abbiamo liberato il nostro Paese e ora, celebrando questa data, dobbiamo ricordare che la base delle nostre vittorie risiede nell’eroica impresa di Lenin e Stalin, che riuscirono a mettere insieme un potere nella nuova forma dell’URSS. Riuscirono a realizzare una straordinaria modernizzazione, ad educare una nuova generazione, a pensare e progettare il futuro. E oggi queste idee illuminano la strada verso il futuro per quasi l’intero pianeta.
La Cina, sfruttando le specificità e le caratteristiche del suo Paese, ha ripetuto questa straordinaria impresa e sta andando avanti con fiducia. Il nostro “Programma della Vittoria”, le nostre proposte si basano principalmente sull’esperienza che i comunisti hanno accumulato in tutti questi anni. Il Partito Comunista della Federazione Russa continua questa pratica, e oggi il grande lavoro dei nostri dirigenti e dei nostri militanti si sviluppa al fine di confermare ancora una volta la fedeltà alla grande epoca sovietica e alla modernizzazione Lenin-Stalin, poiché da lì prendiamo l’esempio, da lì partiamo per affrontare le tante questioni ancora irrisolte. E ringraziamo i redattori dei giornali «La Pravda» e «Russia sovietica», che danno il loro contributo fondamentale alla divulgazione delle nostre idee e alla risoluzione dei problemi.
Ringraziamo anche il nostro Gruppo alla Duma di Stato, coordinata da N.V. Kolomeitsev, che sta facendo molto affinché tutte le nostre migliori iniziative (e abbiamo quasi 12mila deputati) siano attuate in difesa degli interessi del nostro popolo.
Ringraziamo L.I. Kalashnikov, che insieme a K.K. Taisaev nel Comitato Esecutivo della CSI sta facendo di tutto per promuovere le nostre idee in tutto il Paese e nei Paesi della CSI, tra i nostri amici e alleati.
Ringrazio la Commissione Centrale di Controllo e Revisione (CCRK) del Partito Comunista della Federazione Russa, guidata da N.N. Ivanov, che fa di tutto per garantire che il partito serva fedelmente gli ideali, il significato e il contenuto delle politiche rivoluzionarie di Lenin.
Possiamo guardare al futuro con fiducia, perché la nostra causa è la causa giusta. E sono assolutamente sicuro che la vittoria sarà del socialismo!
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