Così ha parlato il segretario del Comitato Centrale del movimento governativo Fatah in Palestina, Jibril Rajoub
Fonte: al Mayadeen (emittente televisiva libanese), 23 dicembre 2023. Versione italiana a cura di Fosco Giannini
Il segretario del Comitato Centrale del movimento governativo Fatah in Palestina, Jibril Rajoub, ha chiesto alla Turchia di fungere da mediatore nei colloqui di riconciliazione tra Fatah e i leader della resistenza di Hamas.
Durante la sua recente visita a Istanbul, Rajoub ha dichiarato al quotidiano turco Yeni Safak che Ankara potrebbe mediare tra Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, al fine di rafforzare l’unità politica nazionale e porre fine alle divisioni palestinesi interne.
Rajoub ha anche annunciato la sua richiesta ai funzionari turchi di incoraggiare i fratelli di Hamas a rivedere la situazione generale da una nuova prospettiva politica, cioè da una prospettiva unitaria, poiché Fatah i fratelli di Hamas come parte del tessuto della società palestinese.
Jibril Rajoub ha descritto l’operazione Al Aqsa Deluge e l’attacco del 7 ottobre contro l’entità israeliana come un’epopea eroica: “una guerra epica e difensiva di grande significato nei 75 anni di storia della resistenza palestinese”.
A questo proposito, ha aggiunto che i palestinesi devono prendere decisioni collettive e sostenere insieme la resistenza, oltre a “convincere la Corte penale internazionale, le Nazioni Unite e il mondo intero che esiste uno Stato palestinese”.
In questo senso ha insistito sulla necessità di realizzare l’unità nazionale.
In precedenza, Fatah aveva invitato i movimenti Hamas e Jihad islamica ad un incontro di riconciliazione nazionale in Algeria, con l’obiettivo di porre fine alle divisioni palestinesi.
In seguito all’incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, il Movimento della Jihad islamica ha convocato i leader di Hamas per costruire un approccio politico e militante, legato ad un’opzione strategica per la creazione dello Stato palestinese, alla luce di un’importante fase di cambiamento nel mondo a favore della causa palestinese.
Commentando le dichiarazioni di Rajoub, lo scrittore e ricercatore in affari strategici Muhammad Farhat, ha valutato, in un’intervista alla rete al Mayadeen, che le forze politiche palestinesi non avevano bisogno di una guerra dell’attuale portata né degli eventi nella Striscia di Gaza per scoprire quanto la divisione tra le forze palestinesi abbia danneggiato la causa della Palestina e quanto abbia colpito la vita dei cittadini palestinesi.
Farhat ha sottolineato la necessità di dare priorità all’interesse politico, morale ed esistenziale dei palestinesi di fronte alla guerra in corso nella Striscia di Gaza, e quindi di porre fine alla divisione e costruire una strategia nazionale palestinese unica.
“Ciò che è accaduto a Gaza – ha ribadito Muhammad Farhat – è un punto di svolta, con ripercussioni dal carattere immediato e a lungo termine, e deve rimodellare la realtà, la coscienza, i valori, gli impegni e gli interessi del popolo palestinese e dell’intero Medio Oriente, poiché ciò che è accaduto incide sulla sicurezza e la stabilità di questa regione del mondo e dell’intero mondo”.
Lascia un commento