Yemen: per l’amministrazione Biden il genocidio è un’opzione politica

di Stefano Zecchinelli

Martedì (9 gennaio 2024), gli Houthi hanno lanciato uno degli attacchi più importanti alle navi che attraversano il Mar Rosso, in solidarietà con la Resistenza palestinese: 21 missili e droni, lanciati dalla costa yemenita, sono stati abbattuti dalle navi da guerra britanniche e statunitensi. Washington e Londra, nel tentativo d’isolare il popolo palestinese, si sono resi compartecipi d’uno dei più brutali genocidi, su basi etniche, degli ultimi cinquant’anni. Un portavoce Houthi ha chiarito che l’attacco è stato una rappresaglia per l’uccisione di 10 guerriglieri yemeniti trucidati dagli elicotteri Usa mentre, domenica, cercavano legittimamente di salire a bordo della Maersk Hangzhou. I media occidentali hanno omesso di riferire come la Hangzhou si fosse rifiutata di rispondere alle chiamate radio, omettendo di chiarire se fosse diretta verso un porto israeliano; il controllo da parte delle autorità locali, stava avvenendo nel pieno rispetto del Diritto internazionale. La Resistenza yemenita ha soltanto una priorità: fermare il genocidio dei palestinesi di Gaza, integrando la sunnita Hamas nell’Asse della Resistenza (ad ora soltanto sciita). Il canale russo Sputnik International ha spiegato, in modo sintetico, i fatti di martedì:

“Ansar Allah yemenita ha rivendicato la responsabilità di un attacco ad una nave della Marina statunitense nel Mar Rosso, dopo che gli Stati Uniti hanno attaccato le forze Houthi, ha dichiarato il portavoce degli Houthi, Yahiah Sariah, in un comunicato ufficiale. I fatti: le forze navali, le forze missilistiche e gli aerei senza pilota degli Houthi dello Yemen hanno condotto un’operazione militare congiunta utilizzando un gran numero di missili balistici, missili antinave e droni, prendendo di mira una unità della Marina statunitense che fornisce supporto a Israele; questa operazione è stata la prima risposta ad un attacco alle forze navali Houthi compiuto dalla Marina statunitense 10 giorni fa; le truppe di Ansar Allah continueranno ad impedire ai mercantili di navigare verso Israele, sia nel Mar Rosso che nel Golfo Persico, fino a quando non finirà l’aggressione contro la Striscia di Gaza.”

Nell’applicazione della dottrina della ‘’guerra eterna’’, Washington e Tel Aviv hanno una priorità: estendere la guerra razziale al ‘’Medio Oriente allargato’’, coinvolgendo ‘’Stati-vassalli’’ (es. Egitto ed Arabia Saudita) e ‘’Stati-resistenti’’ (es. Iran e Siria) in una guerra combattuta non per essere vinta, ma per gettare un’intera area geografica nel caos. Secondo il linguaggio dei neoconservatori e del sionismo-revisionista, questa dottrina militare prende il nome di ‘’guerra senza fine’’. La Rete Voltaire ha spiegato come gli Stati Uniti, dall’11 settembre 2001 (11/9) abbiano sostituito il conflitto fra ‘’capitalismo’’ e ‘’socialismo’’, con una aggressione permanente all’idea stessa di Civiltà trascinando una porzione del pianeta – principalmente i Paesi dell’anglosfera – verso una ‘’nuova Architettura di potere’’.

L’imperialismo USA estende la dottrina della ‘’guerra eterna’’ allo Yemen

L’analista strategico Mike Whitney ha raccolto le prove su come l’aggressione imperialistica Usa allo Yemen sia interna alla dottrina della ‘’guerra eterna’’, riportando diverse citazioni tratte da riviste militari statunitensi. Ripropongo, in questa disamina, la posizione del giornalista neocons e guerrafondaio James Kraska su Lawfare (sottolineatura mia):

‘’Gli attacchi nello Yemen sarebbero un nuovo tipo di guerra navale volta a contrastare le modalità con cui gli Houthi controllano le rotte di navigazione dalla terraferma. L’infrastruttura Houthi a terra che mette a rischio i mercantili e le navi da guerra che operano per la libertà di navigazione in alto mare dovrebbe essere eliminata. Inoltre, l’Iran starebbe gestendo una nave radar spia nel Mar Rosso, in grado di fornire i dati di puntamento per i missili e i droni degli Houthi. La capacità dell’Iran di trasmettere dati di puntamento deve essere neutralizzata. Ciò significa che l’unica strategia efficace è quella di colpire l’intero complesso missilistico, di droni e di aerei [senza pilota] degli Houthi, compresa la nave iraniana e le altre capacità offensive utilizzate dagli Houthi per proiettare la forza oltre le coste yemenite. Anche i radar e i complessi missilistici terra-aria degli Houthi che proteggono i sistemi offensivi devono essere disabilitati o distrutti. La legge giustifica la distruzione della capacità degli Houthi di lanciare attacchi alle navi da guerra statunitensi.

… Gli attacchi degli Houthi cesseranno solo quando questi ultimi non avranno più la capacità di condurre atti di guerra contro le navi internazionali. Questa conclusione riflette il giudizio di Riad Kahwaji, fondatore dell’Institute for Near East and Gulf Military Analysis, un gruppo di ricerca sulla sicurezza con sede a Dubai, che ha dichiarato: “A meno che gli [Stati Uniti] non bombardino i siti di lancio dei missili, i radar, i campi d’aviazione e le imbarcazioni degli Houthi, i loro sforzi per combattere la minaccia alla navigazione non saranno efficaci”. Attacks on U.S. Warships Justify Self-Defense Against Houthi Forces Ashore, James Kraska, Lawfare’’ (Ibidem)

Biden è il miglior lustrascarpe del ‘’fascismo israeliano’’ (cit. Chris Hedges): trasformando lo Yemen in una pozzanghera di sangue, lo stato profondo ‘’dem’’, in una ipotetica gerarchia degli orrori, avrà ridotto la parentesi ‘’trumpiana’’ in una comparsa anonima. Come ricordava Palmiro Togliatti, è necessario studiare con attenzione i grandi analisti della reazione per comprendere la ‘’visione del mondo ‘’ del ‘’nemico di classe’’. La distruzione d’una intera area geografica è l’unica opzione possibile per i guerrafondai di Washington, Londra e Tel Aviv; per l’Occidente collettivo, il genocidio è una opzione politica. I neoconservatori Usa, mentre legittimano la Pulizia etnica della Palestina storica, chiamano ‘’legge’’ l’annichilimento sociale e militare d’un popolo, prigionieri della loro incapacità di vincere una ‘’guerra convenzionale’’ e ‘’territoriale’’. L’articolo di James Kraska rappresenta un esempio di come il Pentagono abbia superato la concezione novecentesca del conflitto armato, basato sul binomio (1) controllo territoriale e (2) valorizzazione della capacità umane, optando per la ‘’guerra irregolare’’; non c’è più nessuna ‘’legge’’, l’idea stessa di Umanità è diventata ‘’antiquata’’.

L’Occidente collettivo, dove gli Stati Uniti e la lobby sionista hanno assunto il monopolio della Violenza, con cinismo e nell’indifferenza ha pianificato lo sterminio di ¾ del pianeta. L’ottimo Mike Whitney ha concluso che ‘’dobbiamo presumere che l’attacco allo Yemen sia stato programmato per coincidere con la denuncia di genocidio contro Israele da parte del Sudafrica, visto che la prima udienza si è tenuta nella stessa giornata.’’ (Ibidem). Il complesso militare-industriale USA ha rilanciato nel XXI secolo, anacronisticamente, la ‘’teoria del pazzo’’ sistematizzata dall’amministrazione Nixon: la vita degli yemeniti in cambio dell’impunità di Israele. L’Egemone (come lo chiama Pepe Escobar) Usa/Gb/Sionismo è cerebralmente morto, ciononostante il Nuovo Ordine Multipolare rimane su posizioni militarmente attendiste, prima di dargli il colpo di grazia.

Riferimenti

lawfaremedia.org/article/attacks-on-u.s.-warships-justify-self-defense-against-houthi-forces-ashore
comedonchisciotte.org/biden-entra-in-guerra-contro-lo-yemen/
sputnikglobe.com/

Immagine: Rod Waddington from Kergunyah, Australia, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0&gt;, via Wikimedia Commons

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