di Charles Posa McFadden *
La chiave per la soluzione della crisi ecologica è la conoscenza delle leggi delle scienze naturali e sociali empiricamente convalidate e risultate applicabili.
Karl Marx e Friedrich Engels, con un miracoloso lavoro intellettuale nel momento più alto dello sviluppo della rivoluzione industriale in Inghilterra, e giungendo a grandi risultati nella scienza e nella filosofia, hanno dato al genere umano l’impalcatura intellettuale necessaria per comprendere e superare definitivamente la spirale di morte che accompagna il capitalismo. L’impalcatura include la teoria del materialismo dialettico e storico e individua le tre leggi che governano il modo di agire della classe capitalistica.
Quella impalcatura permise a Lenin e ai suoi compagni di reagire alla drammatica situazione della Prima guerra mondiale del capitalismo guidando la classe operaia russa e i suoi alleati verso la creazione della prima società socialista nel mondo. Ciò a sua volta ha creato il fondamento materiale per una seconda ondata di progresso rivoluzionario globale sulla scia della Seconda guerra mondiale del capitalismo, incluso il successo dell’alleanza rivoluzionaria fra contadini e operai in Cina, che ancor oggi continua a rappresentare un modello globale.
Nei tre quarti di secolo trascorsi dalla prima sconfitta globale dell’alleanza fascista, il capitalismo ha portato a termine la sua missione storica estendendo la produzione socializzata in ogni angolo della terra, ma sempre entro il quadro dell appropriazione privata del surplus che la creatività umana produceva. La contraddizione fra produzione sociale e appropriazione privata ha ormai raggiunto i suoi limiti spaziali ultimi, creando una crisi sul piano sia sociale che ecologico che minaccia l’esistenza stessa del genere umano.
Nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, i rappresentanti della classe capitalistica che detenevano il maggior potere sul piano economico e politico hanno utilizzato il tempo che gli rimaneva per continuare a espandere e sviluppare un’alleanza fascista globale come sua ultima difesa. Il fondamento intellettuale del fascismo suppone la negazione (1) della scienza fondata sul materialismo storico e dialettico e (2) del progetto socialista fondato su un’etica comune (i diritti umani). Perciò la lotta per il futuro del genere umano esige sia la lotta intellettuale per la scienza fondata sul materialismo storico e dialettico, sia la lotta organizzata per istituzionalizzare l’etica comune. Nelle pagine che seguono discuteremo alcuni aspetti fondamentali della lotta per una scienza empiricamente convalidata e la sua metodologia.
Per comprendere nella maniera migliore la crisi ecologica oggi di fronte al genere umano si possono applicare delle leggi scientifiche delle scienze naturali e sociali. L’analisi scientifica della crisi ecologica inizia riconoscendo che la biosfera terrestre è lo spazio in cui si intersecano due sistemi naturali, quello solare e quello ecologico (Ecological definition and meaning – Merriam-Webster).
Il maggiore impatto sulla dinamica della biosfera viene oggi esercitato dalle leggi naturali che governano il sistema capitalistico economico e politico dominante a livello globale, le stesse identificate da Karl Marx e Friedrich Engels nel loro lavoro comune, soprattutto nei tre volumi del Capitale, e di cui parleremo in breve più avanti, a fianco delle leggi termodinamiche che si applicano alla biosfera.
Di contro alla prospettiva della classe capitalistica dominante, la biosfera non è un sistema chiuso sul piano termodinamico. Non è minacciato da leggi che agiscono al di fuori e in via indipendente dall’agire umano. La biosfera come sistema necessario per il sostentamento dell’esistenza degli uomini è oggi minacciata anzitutto dal comportamento della classe dominante capitalistica che ci governa, e che opera secondo le esigenze del sistema economico e politico del capitalismo.
La biosfera riceve energia dal sole, il quale fra l’altro determina il processo della fotosintesi, creando un ordine più alto nella forma di vita, a partire da un relativo disordine nella forma della materia non vivente. Se viene gestita in maniera sostenibile, non esiste alcuna legge scientifica naturale che impedisca il nascere di numerose generazioni di vita umana sulla terra, generazioni che possono godere di un sistema sociale migliore e di un migliore rapporto con la natura. Il nostro sole può probabilmente resistere per altri quattro o cinque miliardi di anni.
La biosfera riceve energia anche da elementi radioattivi in decadimento che si trovano all’interno della terra. L’energia geotermica è la forza che spinge l’attività tettonica, e insieme con quella solare rappresenta una grande fonte potenziale di energia per sostenere una qualità di vita molto più alta di quella che la maggior parte del genere umano sperimenta oggi, e per prolungare di molto la storia della terra, purché naturalmente gli uomini facciano un uso saggio dell’energia e delle risorse naturali.
Risulta perciò chiaro che la biosfera non è un sistema cui si può applicare esclusivamente il concetto di entropia (la seconda legge della termodinamica). La vita sulla terra è proprio la dimostrazione che i processi entropici (disordine) sono contrastati, almeno in parte, da una entropia negativa, o più precisamente dalla Libera Energia di Gibbs. (Entropy and Life. Wikipedia)
Gli sviluppi più importanti di questa concettualizzazione scientifica sono stati condotti sulla base del materialismo dialettico e di questi principi fondamentali:
1. ogni sistema va studiato nelle sue relazioni con gli altri sistemi che hanno un effetto significativo sul suo comportamento, e
2. ogni fenomeno oggetto di riflessione e analisi da parte degli uomini va visto in relazione al suo opposto.
Perciò lo studio della biosfera deve includere (1) l impatto esercitato su di essa dalla terra e dal sole, e (2) la riflessione sul decadimento (entropia) entro la biosfera da condurre prendendo in considerazione anche il suo opposto, la neghentropia o entropia negativa. Ciò risulta fondamentale per instaurare una relazione sostenibile fra il genere umano e la biosfera che sostiene la vita degli uomini. Questo principio deve essere al centro del progetto socialista.
Il capitalismo per sua natura ha creato la crisi che oggi il genere umano deve affrontare per la propria esistenza, e nello stesso tempo rappresenta il principale ostacolo per un futuro ecologicamente sostenibile. Ciò è una conseguenza delle tre leggi che governano il modo di operare della classe capitalistica, leggi che agiscono indipendentemente dalla volontà dei singoli capitalisti e dei loro sostenitori.
La prima legge del capitalismo è lo sfruttamento del lavoro da parte del capitale, una conseguenza del fatto che la produzione sociale viene destinata a generare profitto privato.
La seconda legge è la competizione fra i privati proprietari del capitale, che tendono a espandere la loro proprietà a spese del lavoro e di altri proprietari, realizzando una crescente accumulazione di capitale, con tutte le ingiustizie e le conseguenze culturali e ambientali che ne derivano, come caratteristica del capitalismo.
La terza legge del capitalismo è la tendenza alla caduta del saggio di profitto man mano che aumenta la produttività del lavoro, il che dà luogo a un comportamento di non-equilibrio (cioè caotico), che porta a cicli di boom economico a breve termine (circa dieci anni) e cicli di depressione globale a termine più lungo: il primo nell’ultimo quarto del XIX secolo, il secondo nel secondo quarto del XX secolo, e quello di ora, nel XXI secolo, ognuno seguito da una soluzione parziale nella forma di violenza globale sempre crescente (la prima e la seconda guerra mondiale, seguite dalla prima e ora dalla seconda guerra “fredda”).
Di contro alle molteplici scorciatoie tentate da teorici piccolo-borghesi (i quali, peraltro, forse senza volerlo, servono a prolungare la vita del capitalismo) queste tre leggi vanno prese in considerazione tutte insieme, se si vuole riconoscere lo sfruttamento come punto centrale del capitalismo e se si vuole superare il capitalismo stesso.
Il marxismo rivoluzionario è caratterizzato perciò dal fatto che esso accetta che la libertà inizia con il riconoscimento di leggi (scientifiche) empiricamente convalidate. Caratteristica del fascismo, di contro, è il rifiuto di ogni legge scientifica che possa porre vincoli al comportamento umano.
Data l’estensione e la connessione a livello globale del capitalismo e data la dimensione globale della biosfera che sostiene il genere umano, la sfida che oggi l’umanità deve affrontare è come risolvere la crisi attuale. Una soluzione favorevole dipende dalla crescente cooperazione e collaborazione delle forze sociali progressiste a livello mondiale, per invertire la rotta a favore delle classi lavoratrici oppresse, sulla base del socialismo scientifico come lo abbiamo definito.
La lotta per un mondo multipolare, che preveda comune prosperità e sviluppo qualitativo, è la strada per giungere alla necessaria unificazione delle forze progressiste per formare una forza politica decisiva, in grado di gettare il capitalismo nella spazzatura della storia e di costruire una civiltà ecologica globale: un progetto a lungo termine che dovrebbe impegnare tutti gli uomini in maniera costruttiva per molte generazioni a venire.
Traduzione di Nunzia Augeri
* Charles Posa MacFadden (Ph,D. 1969 in geofisica) ha studiato e lavorato come fisico matematico e geofisico (190-1972) e come docente di scienze (1965-2009) combinando insegnamento e progetti di sviluppo, e ha pubblicato varie ricerche in questi campi ed altri affini. Dal 2010 collabora con Karen Hovell MacFadden (Ph.D. 1976 in letteratura inglese) su questioni relative alla sfida fra le crisi ecologiche e socio-economiche che creano una minaccia mortale per il genere umano. Hanno pubblicato una ricerca, Achieving an Ecological Civilization, in 11 capitoli, reperibile su https://www.greensocialdemocracy.org. Charles e Karen per tutta la loro vita adulta sono stati attivi nei movimenti studenteschi, sindacali, pacifisti, ambientalisti e di giustizia sociale, pubblicando ricerche teoriche e pratiche, sempre guidati dal materialismo storico e dialettico (cui si riferiscono come “socialismo scientifico”).
Lascia un commento