Il progetto politico del MpRC in una lettera al Partito Comunista Portoghese 

a cura della redazione

Comunisti e comuniste, accomunati dalla volontà di unità, dalla fiducia che sia possibile, dalla consapevolezza che sia necessaria, con l’ambizione di creare l’accumulazione di forze, dal basso, necessaria alla rinascita di un partito comunista all’altezza dei tempi. Un messaggio augurale al Partito Comunista Portoghese.

Quali sono i temi salienti, che più caratterizzano il progetto politico del Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC)?

Il Movimento per la Rinascita Comunista si è costituito a Roma lo scorso 11 novembre 2023, presso la Sala “Intifada”, con una scelta simbolica carica di urgenza e di significato politico, in onore dell’eroico popolo palestinese. Come è stato ribadito, infatti, sin nell’ordine del giorno dell’assemblea romana dell’11 novembre, “i murales del Centro sociale “Intifada” di Roma hanno fatto da cornice a un avvenimento significativo per le lotte future di chi pensa che sia possibile e necessario costruire un mondo diverso da quello fondato sul capitalismo, le sue disuguaglianze, la sua violenza. 

“Comunisti e comuniste, ciascuno col proprio vissuto politico, accomunati dall’aver subito sconfitte e dinamiche disgregative, ma anche dalla volontà forte di unità, dalla fiducia che questa sia possibile, dalla consapevolezza che questa sia necessaria, sono confluiti in una grande assemblea in cui si è fondato un Movimento che possa coordinare l’azione politica ed essere presente, visibile e sempre più riconoscibile nel conflitto sociale ovunque questo si dispieghi, con l’ambizione di creare l’accumulazione di forze, dal basso, necessaria alla rinascita di un partito comunista all’altezza dei tempi, entità sciaguratamente assente in questo paese dove, dalla autodissoluzione del Partito Comunista Italiano (il Pci storico) in poi, i diversi tentativi di ricreare un partito comunista hanno condotto a un moltiplicarsi di piccole organizzazioni nate per scissione l’una dall’altra, in una ‘accumulazione di debolezze’ che ha condotto sempre più a logiche settarie, autoreferenziali e, in definitiva, inefficaci e irrilevanti nell’azione politica concreta, oltre che sempre più decadenti sul piano dell’analisi teorica”. 

Sono questi, in sintesi, i motivi per i quali si è costituito, in Italia, il MpRC. Perché il movimento comunista italiano (dopo la crisi politica e ideologica e poi la dissoluzione del Pci storico, nel 1991) è entrato in una crisi lunga e profonda e centinaia di migliaia di comuniste e comunisti sono rimasti senza organizzazione e senza partito. Queste motivazioni si ritrovano nella genesi, nella lunga fase di incubazione, di questo progetto politico. Per cinque anni i dirigenti e i militanti del MpRC hanno lavorato per unire i comunisti di tutta Italia e l’11 novembre 2023, a Roma, appunto presso la Sala “Intifada”, i comunisti e le comuniste da ogni regione d’Italia si sono uniti dando vita al MpRC.

Con le forze marxiste e leniniste avanzate, il MpRC condivide l’analisi del quadro internazionale; indica nell’imperialismo Usa e nella Nato i maggiori nemici della pace e dell’umanità; è impegnato nella lotta per l’uscita dell’Italia dalla Nato e dall’Unione europea; riconosce nella Repubblica Popolare Cinese e nel “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” il cardine del nuovo fronte antimperialista che si è costituito, attorno ai Brics e oltre i Brics, a livello planetario, così come riconosce la grandezza delle rivoluzioni dell’America Latina e l’importanza strategica del “socialismo del XXI secolo”. Il MpRC ha lavorato per la costituzione, in Italia, del Centro Studi Nazionale “Domenico Losurdo” (tra i più grandi filosofi marxisti italiani, scomparso nel 2018), organizzando attorno al Centro Studi oltre cento intellettuali, storici, economisti, sociologi, filosofi marxisti, dando loro il compito di avviare una grande ricerca politica e teorica innovativa, antidogmatica e diretta a riconsegnare un pensiero comunista e rivoluzionario, riassumendo e attualizzando il pensiero di Marx, Lenin, Gramsci, Togliatti, Cunhal, alla classe e al movimento operaio complessivo italiano.

Questo tema e la spiegazione dei motivi fondanti e della linea del MpRC sono stati affrontati anche in una lettera augurale che la sua Segreteria Nazionale ha inviato al Partito Comunista Portoghese in occasione della campagna elettorale che esso dovrà affrontare in quel Paese. La lettera è stata affidata alla compagna Annita Benassi, iscritta sia al quel partito che al MpRC. Questo movimento guarda al Partito Comunista Portoghese come a un importante punto di riferimento, politico, ideologico ed organizzativo, anche per la ricostruzione e il rilancio del movimento comunista in Italia. Da anni il suo Coordinatore, Fosco Giannini, ha un rapporto stretto con quel partito e ha curato, insieme alla compagna Benassi la pubblicazione in Italia del libro di Cunhal “Il partito dalle pareti di vetro” e nella lettera ha annunciato l’intenzione di essere presente, con un stand del Movimento, alla festa nazionale dell’«Avante», giornale del Pcp.

Nel crogiuolo delle contraddizioni del presente, il MpRC è particolarmente impegnato oggi a lottare contro il governo italiano, antioperaio e di estrema destra, guidato da Giorgia Meloni; a fianco del popolo palestinese massacrato a Gaza dal governo e dall’esercito dello Stato di Israele che si rende sempre più responsabile di uno spaventoso genocidio; contro l’invio delle armi, da parte del governo italiano, al regime ucraino di Zelensky e per l’immediata cessazione delle sanzioni, unilaterali e illegittime, contro la Russia; contro la repressione da parte del governo italiano, che, sempre più ferocemente scarica la sua violenza, non a caso, contro lavoratori/lavoratrici e studenti/studentesse; contro le politiche antipopolari e anticostituzionali del governo, le privatizzazioni, la liquidazione di ciò che resta dello stato sociale.

Immagine: Norbert Nelte Köln, CC0, via Wikimedia Commons

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