di Stefano Zecchinelli
Le recenti manifestazioni studentesche hanno evidenziato come, nell’Occidente collettivo, il regime israeliano sia un ingranaggio nella transizione al “capitalismo della sorveglianza”. La penetrazione economica, ideologica e politica dell’imperialismo israeliano in Europa, accelerata dalla presenza di numerose lobby sioniste, concerne l’applicazione d’un “modello” capitalista basato sullo spionaggio e tortura. Israele, per dirla con George Orwell, è il paese della Grande Bugia.
Le affermazioni degli attivisti pisani (nel video abbiamo riportato diverse testimonianze) sono consolidate da fonti di prima mano. La società civile israeliana è totalmente fascistizzata e, con cinismo e nell’indifferenza, approva la pulizia etnica dei palestinesi di Gaza pianificata su basi industriali – proprio come la Shoah – dai sionisti-revisionisti. Citiamo:
“Ora invece l’88% degli ebrei israeliani ritengono giustificate le 25.000 vittime civili palestinesi. Solo la metà degli arabi israeliani sono mossi da solidarietà umana e piangono i morti di entrambe le parti.
Per quanto riguarda il dopoguerra, il 61% dei sostenitori della coalizione pensa che a Gaza non ci sarà una vera pace. Per questo motivo il 90% di loro esige che la sicurezza di Gaza sia garantita da Israele. Gli oppositori della coalizione preferiscono invece un controllo su Gaza internazionale, non israeliano. Se la metà degli arabi israeliani pensa che una pace a Gaza sia possibile, solo il 9% degli ebrei israeliani la auspicano. Alla fine, se i tre quarti dell’insieme degli israeliani sono contrari allo status quo, solo il 37% degli arabi israeliani si augura uno Stato binazionale dove ebrei e palestinesi convivano su un piano di uguaglianza, come quello immaginato dalle Nazioni Unite sin dal 1948; solo il 6% degli israeliani la pensa allo stesso modo.
Per quanto riguarda l’istallazione di colonie israeliane nel Territorio palestinese di Gaza, il 79% di chi sostiene la coalizione di governo l’approva, mentre il 74% degli oppositori la rifiuta.
Dalla lettura di questi dati emerge che solo un terzo della popolazione israeliana vuole il rispetto del Diritto internazionale.” (Fonte: Rete Voltaire)
Il governo Meloni, in realtà un “comitato d’affari” della borghesia neofascista e filoatlantica, riallacciando i rapporti con gli eredi di Stephan Bandera e della destra sionista, è una pedina della Nato nel rilancio della dottrina della “guerra eterna”. Ha ragione il giornalista israeliano Gideon Levy: “Israele è uno stato del male”.

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