di Alexander Dyachenko *
Nelle elezioni presidenziale in Russia del 15-16 e 17 marzo scorsi, stravinte da Putin con circa l’88% dei consensi, il candidato piazzatosi secondo (col 4,32% dei voti e superando il candidato di Gente Nuova, Vladislav Davankov, e quello del Partito liberaldemocratico, Leonid Slutsky) è stato iI comunista Nikolaj Kharitonov. Di seguito, tratte da «La Pravda», pubblichiamo le dichiarazioni postelettorali a una conferenza stampa dell’agenzia Tass, del presidente del Partito Comunista della Federazione Russa (Pcfr) Gennady Zyuganov, dello stesso candidato comunista alle presidenziali e di Yury Afonin, vice presidente del Comitato Centrale del Pcfr.
Lo scorso 18 marzo l’agenzia di stampa Tass ha tenuto una conferenza stampa diretta a riassumere e commentare i risultati elettorali del candidato del Partito Comunista della Federazione Russa alle elezioni presidenziali del 2024. Il candidato presidenziale russo Nikolaj Kharitonov, il presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, Gennady Zyuganov, il primo vicepresidente del Comitato Centrale del Pcfr, Yury Afonin, il vicepresidente del Comitato Centrale del Pcfr, Dmitry Novikov, hanno parlato dello svolgimento della campagna elettorale, del monitoraggio del voto e dei risultati per il partito.
Aprendo la conferenza stampa, Gennady Zyuganov ha ringraziato tutti i cittadini russi per aver partecipato in forma tanto massiccia (oltre il 77%) alle elezioni.
“Queste elezioni – ha affermato Ziuganov – si sono svolte nelle condizioni di guerra brutale dichiarata al mondo russo, in un contesto segnato da 18.000 sanzioni contro il nostro Paese, in un quadro caratterizzato da otto regioni del Paese messe sotto il fuoco della Nato e dagli americani, che hanno scatenato una guerra selvaggia nella fraterna Ucraina”.
“Rispetto a ciò – ha proseguito Zyuganov –, era estremamente importante unirsi, mobilitare tutte le forze migliori e mettere in campo un percorso che garantisse elezioni pacifiche e democratiche, unendo la nostra società. Dobbiamo tutti congratularci con Vladimir Putin, che ha ricevuto un massiccio sostegno in queste elezioni che sono di fondamentale importanza per il Comandante in capo supremo, perché deve guidare soldati e ufficiali, stabilire compiti per un Paese in guerra. Il presidente potrà realizzare il suo progetto solo unendo il più possibile la società. Dobbiamo mobilitare tutte le risorse, padroneggiare le ultime tecnologie, sapendo benissimo che, senza la vittoria, il Paese, ognuno di noi, non avrà futuro.
Voglio ringraziare in particolare Nikolaj Mikhajlovič Kharitonov, il compagno candidato alle presidenziali che era in testa alla nostra lista e che si è presentato a queste elezioni per decisione del congresso. È stato sostenuto da 56 organizzazioni dell’Unione Patriottica Popolare e ha presentato il nostro programma per far uscire il Paese dalla crisi. Questo programma è risultato essere l’unico programma, ed è stato presentato a tutto il Paese. Ancora una volta voglio sottolineare che questo programma è assolutamente costruttivo, salverebbe vite umane e potrebbe essere verosimilmente, concretamente attuato. Quei semi del nostro programma, quei germogli che fioriranno aiuteranno ognuno di noi ad affrontare le grandi sfide e le grandi difficoltà che abbiamo di fronte. Vorrei ringraziare i membri attivi della nostra organizzazione di partito, tutti coloro che hanno lavorato nell’immensa vastità della Russia. Ci siamo impegnati molto in questo periodo. Abbiamo partecipato ai convegni e ai dibattiti con 3.200 nostri rappresentanti. Non c’è stato un solo argomento della politica e della società russa per il quale non abbiamo presentato proposte programmatiche. Nikolaj Mikhailovič, insieme a Yury Vyacheslavovič Afonin, hanno viaggiato in tutto il Paese. Ai loro incontri hanno partecipato rappresentanti di oltre 70 entità costituenti della Federazione Russa: lavoratori, cittadini, intellettuali, scienziati, specialisti del mondo dell’industria e della tecnologia. Anche questo è stato di fondamentale importanza. Abbiamo inviato 120.000 dei nostri osservatori per monitorare queste elezioni, compagni che si sono battuti per garantire che le elezioni si svolgessero alla luce del sole, onestamente e con dignità.
Abbiamo tenuto più di cento riunioni in cui tutte le sale erano sovraffollate. Questi incontri hanno dimostrato che il partito e la nostra Unione Patriottica hanno un enorme sostegno. Ma voglio sottolineare ancora una volta in particolare che non importa chi suona i tamburi della vittoria, adesso: a Putin non dobbiamo solo esprimere le nostre congratulazioni, ma anche la nostra simpatia politica, perché si è assunto un enorme e onerosissimo carico di questioni e problemi. Dobbiamo anche far conoscere a Putin i nostri punti di vista e le nostre proposte politiche. Già nell’immediato, Nikolaj Mikhailovič Kharitonov, il nostro candidato a presidente, incontrerà Putin e discuterà con lui di questi problemi.
“Durante la preparazione del nostro programma – ha proseguito Zyuganov – abbiamo sviluppato un intero pacchetto di leggi che chiederemo siano attuate. L’adozione di queste leggi – proposte dal nostro partito, dai suoi militanti – siamo certi che garantirà il consolidamento della società russa.
Le elezioni hanno dimostrato che il nostro programma ha sostegno popolare. Per attuarlo è necessario mobilitare risorse, padroneggiare le tecnologie e formare nuovo personale. Sinora, Russia Unita, il partito di Putin, ha rifiutato di accettare il nostro progetto economico per lo sviluppo. Tuttavia, molte delle nostre proposte si sono presentate nel “Messaggio” post elettorale del Presidente, nel quale sono stati menzionati i nostri progetti di investimenti finanziari necessari per la vittoria e per una nuova qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini.
È impossibile non vedere che in due anni di guerra l’oligarchia russa ha sottratto al Paese, al popolo russo, quasi 300 miliardi di dollari. Queste risorse sarebbero sufficienti per risanare le regioni che sono legittimamente tornate alla Russia e per provvedere ai “figli della guerra” e alle famiglie numerose e in difficoltà. Per ciascuna di queste questioni, abbiamo sviluppato progetti di legge che ne garantirebbero l’attuazione. Nel 2012 siamo riusciti ad approvare una legge sulla pianificazione economica strategica. Il presidente ha sostenuto e firmato, ma il governo ha rifiutato di adottare uno statuto che permettesse di organizzare questo progetto. Lo diciamo da molto tempo: è necessario un grande disegno industriale per lo sviluppo dei settori trainanti dell’economia, che si tratti della produzione automobilistica, della produzione di trattori, della produzione di macchine utensili, dell’elettronica e così via.
Questa nostra domanda, volta al bene del Paese e del popolo, non ha avuto, sinora, risposte. Per mettere a valore le tecnologie più avanzate, è necessario raddoppiare e triplicare i finanziamenti per la scienza e l’istruzione, e per ciò è pronto anche un nostro pacchetto di leggi che deve essere immediatamente preso in considerazione. Non può essere rinviato di un secondo, né di un minuto. In generale, credo che il lavoro svolto dai nostri team abbia un significato importantissimo: è impossibile far uscire il Paese dall’impasse e dalla crisi se continuiamo a seguire il percorso di sviluppo oligarchico-capitalista. Lo stesso presidente, in un incontro a Valdaj davanti ai giornalisti di tutto il mondo, ha affermato chiaramente che il capitalismo è arrivato a un vicolo cieco. Tutti possono verificare ciò dal comportamento stesso degli americani: all’interno del loro Paese si allarga sempre più l’area sociale della rovina e della povertà, mentre aumenta sempre più, e significativamente, la violenta spinta bellica mondiale degli Usa e della Nato, una spinta che sbocca nella dichiarazione di guerra in Ucraina e in Medio Oriente, dove i palestinesi sono rimasti, sotto il fuoco Usa-israeliano, con due sole opzioni: lasciare la loro terra natale o morire.
Tutto questo è sotto i nostri occhi. Ma per intraprendere un nuovo corso politico e sociale in Russia occorre risolvere almeno tre problemi. Innanzitutto, dobbiamo chiaramente aprire la transizione al socialismo attraverso l’imposizione di una vera giustizia sociale. L’ultimo discorso di Putin accoglie in parte questo programma proposto dal nostro partito. Secondo, è necessario frenare la “quinta colonna”, che non dà respiro al Paese, e che si è raccolta in gran parte attorno a Davankov e alla Navalnaya, cosa che porterà a nuove e gravi conseguenze. Dobbiamo capirlo molto bene. Terzo, bisogna fare di tutto affinché l’oligarchia smetta di remare contro e sia obbligata a lavorare per il proprio Paese, per investire ricchezza per lo sviluppo, affinché le stesse ingenti risorse dell’oligarchia vengano messe a valore all’interno del Paese, non all’esterno della Russia, e ciò anche attraverso l’introduzione di una tassazione alta e progressiva nei suoi confronti. Tutte queste idee sono state state disseminate e portate al popolo da Nikolaj Mikhailovič e dal nostro team durante la campagna elettorale”.
Yury Afonin, che è intervenuto dopo Zyuganov, ha affermato:
“Nelle condizioni di una guerra su vasta scala che l’Occidente ha scatenato contro di noi, votare per le elezioni presidenziali è stato, di fatto, un voto a sostegno del comandante in capo supremo, a sostegno di Putin, che guida la nostra lotta di liberazione nazionale, la lotta per la sopravvivenza del nostro Paese. I risultati delle votazioni hanno mostrato un consolidamento attorno al comandante in capo supremo. Ma, d’altra parte, noi sappiamo e il popolo “sente” chiaramente che nel Paese c’è un urgente bisogno di risolvere tutta una serie di gravi problemi sociali. Il capitalismo ha dimostrato la sua incapacità in tutti i 30 anni successivi alla distruzione dell’Unione Sovietica, e non esiste altra soluzione a questo problema se non la transizione verso un modello di sviluppo socialista, se non l’adozione del Programma della Vittoria proposto dal Partito Comunista della Federazione Russa”.
Ha poi preso la parola Nikolaj Mikhailovič Kharitonov, il candidato comunista alle presidenziali: “Naturalmente, ora, il compito fondamentale è sconfiggere il neonazismo in Ucraina. Ma ci sono anche una serie di gravi e urgenti questioni da affrontare e risolvere all’interno del Paese e senza risolverli non potremo andare avanti, né vincere la guerra antifascista. Il primo problema, il più importante da risolvere è quello di respingere e annullare il chiaro tentativo, portato avanti dagli Usa e dalla Nato, di distruggere il nostro Paese. Ora, il nostro tasso di natalità, soprattutto in relazioni alle difficili condizioni di vita delle famiglie, è una volta e mezza inferiore a quello necessario per la tenuta e lo sviluppo della Russia. Se questa tendenza continuasse, ogni generazione successiva diventerebbe un terzo più piccola ed entro la fine del secolo il numero di nascite diminuirebbe di cinque volte. Non c’è altra soluzione a questo problema se non quella di una potente redistribuzione, in senso socialista, della ricchezza. Assieme a tutto ciò si pone anche la questione della preservazione delle popolazioni indigene che abitano il territorio del nostro Paese.
Il secondo problema, problema chiave, è lo sviluppo dell’industria high-tech. Nel corso di questi anni, segnati dal dominio del neocapitalismo russo, abbiamo assistito al declino dell’industria ad alta intensità di conoscenza tecnologica, è ciò non è stato casuale. Il Partito Comunista della Federazione Russa propone da tempo, e spinge tuttora con forza, di mettere in campo un nuovo processo di industrializzazione avanzata, come garanzia per la vittoria, per la difesa strategica della Russia dai piani di distruzione degli Usa e della Nato, un piano che sia in sintonia con lo stesso progetto di “sviluppo industriale avanzato forzato” proposto dal presidente Putin nel suo discorso post elettorale.
Il terzo compito chiave è lo sviluppo della sfera sociale, dell’istruzione, della scienza e dell’assistenza sanitaria. Nel corso degli anni neocapitalistici, il numero di ospedali, di centri di ricerca scientifica, delle scuole e degli asili nido è diminuito in modo significativo e socialmente drammatico”.
Tutte queste questioni relative allo sviluppo del Paese sono nel Programma di Kharitonov. E lo sottolineo ancora una volta: alcune delle nostre proposte si sono riflesse nel discorso del presidente, inclusa la nostra proposta di introdurre una scala fiscale progressiva.
Siamo fiduciosi che il Programma della Vittoria presentato dal Partito Comunista della Federazione Russa a queste elezioni potrà essere attuato. E non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese c’è quel partito, quella forza che può fare questo: il nostro partito comunista. Questa è la nostra squadra, che si è mossa per tutta la Russia durante la campagna elettorale, questa è la nostra risorsa e la risorsa del popolo russo. Durante la campagna elettorale, decine e decine di migliaia di membri del partito, membri del Komsomol, dirigenti e rappresentanti di tutte le nostre organizzazioni hanno sostenuto il nostro candidato Kharitonov, hanno lavorato generosamente nelle nostre sezioni regionali. Un milione di elettori ha premiato il nostro lavoro intenso e crediamo che ciò sia un ottimo inizio. Per quanto riguarda il controllo nei seggi elettorali, va notato che il Partito Comunista della Federazione Russa ha potuto contare su 70mila membri nelle commissioni elettorali. Alle elezioni erano presenti 50mila osservatori del Partito Comunista della Federazione Russa: nessun partito ha avuto un tale numero di osservatori ai seggi elettorali, ad eccezione dei rappresentanti di Vladimir Vladimirovič Putin. Se si guardano i dibattiti, Nikolaj Mikhailovič Kharitonov, molto più spesso degli altri candidati, ha potuto positivamente interagire con vaste platee di popolo. E anche nelle trasmissioni televisive il nostro candidato ha spesso surclassato, sul piano dei contenuti politici, gli avversari.
Siamo fiduciosi che la potenza popolare del nostro programma sarà premiata nelle elezioni per le autorità regionali del settembre 2024. Siamo fiduciosi che la strada socialista potrà aprirsi nel nostro Paese.
Concludendo la conferenza stampa, il leader comunista G. A. Zyuganov ha espresso fiducia, ricordando che lo slogan principale di Kharitonov è stato “Il socialismo vincerà! E salverà il nostro Paese!”.
*da «La Pravda» n° 28 del 19-20 marzo 2024. Versione italiana a cura di Fosco Giannini
Immagine: Duma.gov.ru, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons
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