a cura della redazione
La settimana successiva alla Pasqua si terranno decine di iniziative sui territori in occasione dell’anniversario della nascita della Nato. Numerose realtà politiche, sindacali e sociali si mobiliteranno per denunciare la natura offensiva dell’Alleanza Atlantica, per la chiusura delle basi Usa e Nato in Italia e per la definitiva fuoriuscita dell’Italia dalla Nato.
Salutiamo un fatto nuovo nell’asfittico scenario politico italiano della sinistra di classe e antimperialista, ossia la nascita di mobilitazioni contro la Nato.
Dal crollo del Muro di Berlino è iniziata la rapida espansione della Nato stessa verso est, nei Paesi e nelle regioni dell’ex Patto di Varsavia. Questa espansione, riprendendo le osservazioni dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Zbigniew Brzezinski in The Grand Chessboard, era finalizzata a costruire un muro attorno alla Russia e incorporare nell’Alleanza Atlantica l’Ucraina per la definitiva disgregazione forzata della Federazione Russa.
Un disegno imperialista per dare vita al nuovo ordine mondiale; gli Usa volevano affermare il dominio nucleare assoluto dei primi anni della Guerra Fredda dopo la dissoluzione dell’Urss nel 1991; Washington ha così dato vita a una nuova strategia economica e militare fino ai nostri giorni. Il documento sulla Guerra Globale, un po’ come la Bussola Europea, rappresentano i documenti strategici del nuovo corso.
Dopo avere scatenato guerre in ogni parte del mondo, gli Usa stanno intensificando la corsa agli armamenti con un salto rivolto allo sviluppo delle tecnologie dual use. Dal conflitto ucraino esce a brandelli, economicamente e politicamente, la Ue; il nostro Paese si presenta poi come fedele vassallo delle mire imperialiste statunitensi, come dimostra il sostegno all’Ucraina e a Israele e la campagna, in atto in questi giorni, di criminalizzazione del mondo universitario e di quanti chiedono che il mondo universitario non si renda complice del genocidio del popolo palestinese.
Tra le numerose piazze in giro per l’Italia, nelle quali i compagni e le compagne del Movimento per la Rinascita Comunista, insieme con le altre realtà della sinistra di classe e antimperialista, saranno presenti, segnaliamo anche l’appuntamento pisano con un documento che riportiamo integralmente, invitando i comunisti e le comuniste a mobilitarsi in ogni città e sui territori perché un movimento contro la guerra e la militarizzazione dei territori non potrà che esprimersi contro la Nato e la sua presenza nel nostro Paese.
75 anni di guerre imperialiste, di orrori e servitù militari
No alla Nato
Il 4 Aprile 1949 a Washington, dodici Paesi, tra cui l’Italia, firmavano il Trattato Nord Atlantico, Patto fondativo della Nato (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), origine della strategia di aggressione contro l’Unione Sovietica e i Paesi socialisti da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati.
L’adesione al Patto Atlantico ha privato di gran parte della loro sovranità i Paesi che vi hanno aderito, parti consistenti dei territori nazionali sono stati occupati da basi militari Nato affiancate alle basi statunitensi già presenti dalla fine della seconda guerra mondiale, ha consentito all’imperialismo statunitense di installare negli anni missili e armi nucleari rendendo tutti i Paesi aderenti meno sicuri e obiettivi sensibili in un ‘eventuale guerra.
La presenza della Nato in Italia ha contribuito alla destabilizzazione politica e sociale del nostro Paese. La strategia della tensione, l’addestramento e la formazione di organizzazioni neofasciste e stragiste sono il prodotto della collaborazione tra servizi segreti italiani, statunitensi e Nato, la formazione paramilitare anticomunista Gladio si è formata all’interno delle basi militari Usa e Nato.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica e dei Paesi socialisti, la Nato si è trasformata in uno strumento di aggressione a difesa degli interessi statunitensi in tutte le aree del mondo ed è stata coinvolta in tutti i criminali conflitti che si sono succeduti dai primi anni Novanta ad oggi (è da ricordare l’aggressione verso la Jugoslavia, che continua a tutt’oggi, con il sostegno militare alle forze albanesi secessioniste del Kosovo).
Il suo continuo allargamento a Est è stato accompagnato dalle cosiddette “rivoluzioni colorate”, progettate ed eseguite dall’intelligence Usa, veri e propri colpi di stato che hanno sostituito i Presidenti non favorevoli alle politiche statunitensi e alla Nato, anche se legittimamente eletti, con fantocci disponibili al servilismo verso gli interessi occidentali. La Nato si è resa la prima responsabile del conflitto russo-ucraino.
Ogni giorno arrivano notizie più allarmanti sullo sviluppo del conflitto ucraino, la Nato e i Paesi aderenti, tra cui l’Italia, continuano ad alzare il livello dello scontro con la Russia. Le continue dichiarazioni e smentite sull’invio dei militari occidentali e di nuovi armamenti terrestri e aerei in Ucraina, il vile attentato al Crocus a Mosca, che non può essere opera soltanto di un gruppo aderente all’Isis, ne sono la dimostrazione.
Il conflitto ucraino, il genocidio del popolo palestinese di Gaza e della Cisgiordania, perpetrato dallo Stato sionista israeliano con il benestare degli Stati Uniti e di tutti i Paesi occidentali, l’invio delle flotte occidentali nel Mar Rosso, la crescente tensione con la Cina per Taiwan e con la Corea del Nord, stanno accelerando un ampio programma di riarmo, con il ruolo di spicco del Governo Meloni in pieno accordo con quasi tuta l’opposizione.
Per questo ci opponiamo alla Nato e allo sviluppo delle politiche di guerra. Per questo chiediamo ai lavoratori, alle lavoratrici, a studenti e studentesse, a tutta la cittadinanza di partecipare al presidio con microfono aperto il 6 Aprile alle 16 a Pisa di fronte al Comune (piazza XX Settembre) per chiedere:
- l’interruzione dell’invio di armi a Ucraina e Israele;
- lo scioglimento della Nato;
- l’uscita dell’Italia dalla Nato;
- la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Palestina;
- la chiusura delle basi militari Nato e Usa in Italia;
- la fine della militarizzazione dei territori, della scuola e dell’università;
- il sostegno alla Resistenza del popolo palestinese.
Immagine: Jos van Zetten from Amsterdam, the Netherlands, NATO protest Strasbourg 04-04-09, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
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