Ti ammali? Vieni demansionato o messo a zero ore senza stipendio

La lettera inviata da una realtà sindacale di base sul generale peggioramento delle tutele dei lavoratori, che per conservare il posto sono costretti a subire condizioni svantaggiose anche e soprattutto quando emergono problemi di salute.

Cara redazione, vi scriviamo dallo sportello del sindacato Cub di Pisa per denunciare una situazione annosa e ormai intollerabile. Parliamo di quanto accade da tempo nei luoghi di lavoro pubblici e soprattutto privati in caso di inidoneità alla mansione.

Il personale dichiarato inidoneo alla funzione per motivi di salute non può dormire sonni tranquilli, la inidoneità arriva come un fulmine a ciel sereno e distrugge ogni certezza nella nostra vita. Abbiamo incontrato alcuni facchini che dopo anni di carico e scarico merci e bagagli sono in condizioni di salute alquanto precarie. Le loro aziende o cooperative nel passato collocavano gli inidonei, dopo visite e accertamenti, in mansioni differenti, ma a parità di retribuzione e senza perdere i livelli. Oggi la situazione è invece decisamente cambiata e in peggio.

I diritti degli inidonei sono ridotti a carta straccia, in barba al diritto alla salute. Nel settore autoferrotranviario gli inidonei un tempo venivano collocati in altre mansioni, ma ai nostri giorni rischiano invece di trovarsi a casa senza stipendio.

Lavoratrici delle pulizie che dopo 20 anni hanno riscontrato patologie gravi, impossibilità di sostenere i carichi di lavoro previsti dalle normative, hanno avuto prescrizioni per la movimentazione dei carichi e sono state spinte a licenziarsi.

Manca in tante aziende private la possibilità di percorsi formativi per ricollocare l’inidoneo in altre mansioni. Segnaliamo una recente sentenza della Corte di Cassazione che consente al datore di lavoro pubblico di inquadrare il lavoratore in mansioni inferiori, specie se lo stesso non ha presentato alcuna istanza per essere adibito ad altre mansioni previste dalla normativa contrattuale. Ma questa istanza può anche non essere avanzata, soprattutto se la inidoneità arriva in un momento di crisi aziendale o se interi settori sono stati nel frattempo oggetto di esternalizzazioni.

I contratti nazionali offrono ormai scarse tutele: se nel corso della visita periodica aziendale vengono riscontrate problematiche di salute incompatibili con la mansione svolta non esiste alcun automatismo che preveda la salvaguardia dei diritti pur con mansioni diverse, in particolare se l’azienda è piccola e non sa ove ricollocare l’inidoneo.

Dopo la visita medica arriva il documento di idoneità alla mansione, in caso contrario inizia un autentico calvario, per evitare il quale si va al lavoro cercando di occultare anche uno stato di salute precario. In teoria ogni lavoratore è obbligato a rilasciare dichiarazioni sul suo reale stato di salute, ma davanti al rischio di essere licenziati quanti di noi sarebbero disposti a dire la verità fino in fondo? Un autista di scuolabus, una addetta alle pulizie e una alla mensa hanno preferito non presentare certificati medici al medico competente, temono di essere sbattuti a decine di chilometri di distanza o perfino di perdere il posto e per questo continuano ad essere adibiti a mansioni che peggiorano le loro condizioni di salute già precarie.

Molte volte le patologie riscontrate sono anche conseguenza di ritmi insostenibili. Si contraggono patologie determinate proprio dalla tipologia di lavoro svolto, per lo stress psicofisico a cui veniamo sottoposti. La sentenza di Cassazione sopra menzionata esclude il licenziamento del dipendente per inidoneità fisica o psichica prima di aver cercato di ricollocarlo in altra mansione, ma se queste mansioni alternative in azienda non esistono cosa succede?

Si potrà essere adibiti a mansioni diverse in teoria, mansioni compatibili con la stessa qualifica, ma ormai è acclarato che per conservare il posto di lavoro si subisce il ricatto dell’inquadramento in qualifiche inferiori, prassi che ormai è nelle potestà datoriali. E se nel pubblico è possibile che esista anche una carenza di posti e di mansioni alle quali adibire l’inidoneo, immaginiamoci cosa potrà accadere nel privato o negli affidamenti di appalti, nelle cooperative e in piccole aziende. 

Il diritto del lavoro è ormai diritto del più forte, a solo vantaggio della parte datoriale. La salvaguardia della salute e degli stessi diritti diventano un optional.

Immagine: nostra elaborazione di Arenavittorio, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0&gt;, via Wikimedia Commons

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