di Stefano Zecchinelli
L’Ue presenta l’elezione del parlamento europeo e della Commissione come espressione democratica; nonostante ciò quello europeista è un “cosmopolitismo senza radici” (cit. Suslov). Come ha scritto, correttamente, Thierry Meyssan è soltanto un gioco d’ombra; le decisioni reali sono state prese nel cuore pulsante del deep state Usa. L’appoggio al governo israeliano-fascista ed agli ucraino-nazisti disvela la proiezione geopolitica dell’Ue: una appendice neocoloniale anglo-statunitense. Le elezioni europee sono una farsa che i comunisti e le forze antimperialiste devono combattere, sia nel campo della “battaglia delle idee” che nelle lotte sociali e politiche.
L’Unione europea(Ue), nonostante organizzi le cosiddette elezioni europee, non ha nulla di democratico. Il parlamento europeo non ha nessuna caratteristica dei parlamenti nazionali, mentre la politica estera del polo subimperialista dell’Ue si è rivelata essere una proiezione della dottrina della “guerra eterna” Usa; la russofobia come ideologia ed appoggio incondizionato all’imperialismo israeliano. Bruxelles, capitale d’un improbabile “imperialismo carolingio”, rappresenta un “nano politico” subordinato militarmente all’imperialismo statunitense, unico gendarme pan-planetario.
L’Ue, falso “soggetto” plurinazionale mai stato all’ordine del giorno della storia, ma artificiosamente voluto e perseguito dal grande capitale transnazionale europeo affinché esso stesso potesse dotarsi di un potere sovranazionale in grado di abbattere, sul piano continentale, salari, diritti e stato sociale, favorendo, dunque, l’abbattimento del costo delle merci europee e attraverso ciò trasformare il capitale transnazionale dell’ Ue in un verosimile “competitore” nella lotta interimperialista per la conquista dei mercati mondiali, questa Ue è poi sfuggita di mano allo stesso grande capitale europeo consegnando l’Ue all’imperialismo Usa e alla Nato.
Il legame di Ursula Von der Leyen con Netanyahu, quindi la penetrazione delle lobby israeliane nei gangli vitali dell’Ue, presenta delle analogie storiche con la sudditanza degli “Stati lacchè” con la Germania hitleriana: ad esempio la Croazia di Pavelic e Berlino. Abbiamo soltanto una domanda (per nulla banale); l’Ue, padrona o serva del sionismo? Bruxelles, seguendo le direttive di Washington, si fa proiezione ideologica del pensiero di Leo Strauss, ideologo del neoconservatorismo, israeliano reazionario e studente devoto di Carl Schmitt; nazismo e fanatismo ebraico (il “sionismo religioso” del governo israeliano-fascista) sono due facce della stessa medaglia. In politica estera i suoi alleati strategici sono (1) la lobby degli straussiani Usa, (2) il sionismo-revisionista e (3) i “nazionalisti integralisti”di Kiev; nessuna di queste correnti politiche è stata esente dal collaborazionismo col Terzo Reich. L’analista strategico Thierry Meyssan, presidente della Rete Voltaire, partendo dalla storia dell’Opus Dei, ha disaminato le origini naziste dell’Ue (sottolineature di chi scrive):
“I primi vagiti dell’Europa comunitaria si concretizzarono nel 1950 con l’instaurazione della Comunità economica del carbone e dell’acciaio (Ceca). Riuniva come per caso gli interessi dei grandi industriali cattolici produttori di materie prime degli armamenti pesanti. Nel 1957, la Comunità europea vide la luce grazie al trattato di Roma. I testi fondanti impiegano una fraseologia improntata alle encicliche sociali: “comunità”, “comunione”, “sussidiarità” ecc.La sede della Commissione fu stabilita a Bruxelles, capitale del molto pio membro dell’Opus Dei Baldovino I. Il cardinale Danneels ha richiesto d’altronde la beatificazione del re cristiano che si era opposto all’aborto, confermando che l’Opus Dei è un vivaio di piccoli santi”.
“Per garantire l’aiuto reciproco dei fascisti reinseriti in seno alle nuove istituzioni europee, l’erede del trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Otto von Asburgo-Lorena, fondò allora il Centro europeo di documentazione e di informazione (Cedi). Questa lobby fu del tutto naturalmente installata dall’Opus Dei al riparo dalla madre patria sotto la protezione del caudillo, il generalissimo Franco. Cattolico di grande umiltà, Sua Altezza Imperiale Otto von Asburgo si è fatto eleggere semplice deputato europeo per continuare a Strasburgo la sua lotta per la riconciliazione europea. Grazie a lui, al Parlamento europeo, i democratici cristiani (Ppe, Partito Popolare Europeo) non sono più a destra ed i socialisti (Pse, Partito Socialista Europeo) non sono più a sinistra.”1
La Spagna franchista, pedina della Nato durante l’esportazione nell’anglosfera della politica di Gladio, ha avuto un ruolo centrale nella costruzione della polarità subimperialista dell’Ue, grazie al ruolo dell’Opus Deicome ingranaggio della controrivoluzione mondiale. L’attuale Ue è una variate edulcorata del franchismo. I tre elementi caratterizzanti l’europeismo sono (1) formazione d’un “mercato comune” (imperialismo economico), (2) la dottrina sociale della Chiesa in funzione anticomunista (soft power) e (3) l’antisocialismo di Stato. Il soft powerdegli anni ’50 venne, nei decenni successivi, abbandonato lasciando mano libera ai Chicago boys; Karol Woytila, insieme a Reagan, Thatcher e Pinochet, ha contribuito a globalizzare un “modello” (anti)sociale basato sulla violenza delle “classi sovrastanti”(cit. Antonio Gramsci).
Durante la II Guerra Mondiale, la Chiesa cattolica sostenne il nazifascismo in funzione anticomunista; Washington, rea d’aver intrattenuto rapporti con l’élite aziendale tedesca, diede copertura d’intelligence al fascismo-clericale. Terminata la guerra, gli anglosassoni integrarono il neofascismo e l’etnopolitica nella Lega Anti-Comunista Mondiale, dichiarando “guerra occulta”all’Unione Sovietica. Non c’è nulla di democratico in tutto ciò.
Che cosa s’augura l’Opus Deied ora la lobby progressista ai vertici europei? Scrive Meyssan: “Si augurano di abolire “l’eccezione culturale” con riserva di una deontologia euro-americana della moralità nei media. Essi auspicano che un ordine di giornalisti e produttori sia incaricato del suo rispetto.” (Ibidem)
L’Ordine dei giornalisticondanna Assange (dimostrando tutta la propria codardia, davanti al martirio d’un giornalista eroico), mentre fa da megafono al fascismo-liberista e guerrafondaio di Washington, Bruxelles e Tel Aviv; questa corporazione-professionale, influenzata da diverse strutture lobbistiche (a partire dalla lobby sionista), è regredita ad un immenso apparato burocratico genuflesso al Padronato nero.
L’Ue pianifica un futuro di guerre e sfruttamento contro la classe operaia
L’Ue ridefinisce poteri e sfere egemoniche d’influenza, accelerando la trasformazione della borghesia finanziaria nell’ultraborghesia parassitaria. Citando l’economista marxista Ernest Mandel “l’Unione Europea è Reagan in Europa”. Mario Draghi, banchiere/usuraio reo d’aver introdotto il regime anglosassone dei “crediti sociali”, rilancerà la crociata russofoba succedendo ad Ursula Von der Leyen (“Regina del caos”, per dirla con la giornalista Diana Johnstone), un gioco di potere che trasforma gli elettori in semplici pedine. I politici dissidenti faranno la fine di Robert Fico: “Ex comunista, Robert Fico fa distinzione tra Russia e Urss; difende un mondo organizzato attorno al diritto internazionale (e non alle “regole” del G7); ha preso posizione sulla risoluzione 2202 del Consiglio di sicurezza e di conseguenza ha approvato l’intervento della Russia in Ucraina. È l’unico leader dell’Ue che si è mantenuto fermo su questa posizione (l’Ungheria di Viktor Orban evita l’argomento).”2
Bruxelles utilizza (un po’ come Obama, Trump e Biden) i metodi di Al Capone; Washington è il grande “capomafia”, mentre il polo subimperialista europeo una sorta di cosca affiliata. Il futuro dell’Ue è già scritto: la “guerra senza fine” e l’annichilimento sociale degli europei del centro e dell’ovest. Chi s’oppone a questo progetto rischia d’essere assassinato.
Note:
1 http://storiasoppressa.over-blog.it/tag/cristianesimo%20reale/
2 https://www.voltairenet.org/article220917.html
Immagine generata con l’Intelligenza Artificiale
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