Le parole d’ordine della campagna Maduro: ripresa economica, dialogo nazionale, patria e socialismo

di Gianmarco Pisa – da Caracas *

I temi della campagna Maduro e l’avanzamento del processo rivoluzionario bolivariano pongono spunti e affermano questioni di straordinaria attualità per la riflessione e l’iniziativa dei comunisti anche in Italia. 

La campagna Maduro e lo straordinario evento di chiusura in Avenida Bolivar, a Caracas, lo scorso 25 luglio non solo hanno posto in evidenza i principali temi politici della campagna del Psuv e delle forze progressiste, socialiste e comuniste del Gran Polo Patriottico, ma hanno anche segnalato alcune questioni politiche e strategiche di ordine generale sulle quali le forze marxiste, anche in Occidente, anche in Italia, sono chiamate a cimentarsi. In altri termini, negli snodi politici della campagna si sono manifestate anche questioni strategiche di ordine generale, temi di dibattito che riguardano l’attualità e la creatività del marxismo, ma anche il potenziale di avanzamento e di innovazione che esprime questa, tra le altre, esperienza di “socialismo per il XXI secolo”.

Il primo tema evidenziato è quello dello sviluppo economico, che, nella campagna Maduro, in relazione alla guerra economica, nel quadro della guerra multidimensionale cui il Paese è sottoposto, si pone nei termini della ripresa economica: il piano di recupero economico lanciato per rispondere alla guerra economica e alle misure coercitive unilaterali, che avevano causato il 99% di perdita delle entrate, ha rimesso il Venezuela sulla via della ripresa e ha generato una comunità imprenditoriale in crescita, comunità alla quale Maduro si è rivolto direttamente per proporre uno sforzo unitario, programmato, condiviso, per lo sviluppo produttivo del Paese.

Nel contesto della guerra economica, parte della guerra multidimensionale contro il Venezuela, le oltre 930 misure coercitive unilaterali e le loro conseguenze hanno colpito direttamente e pesantemente “la classe operaia, i lavoratori, i contadini, le persone, i quartieri”, e in generale hanno colpito l’intero apparato della economia produttiva. Se il processo rivoluzionario garantisce “la pace e la stabilità della patria”, solo l’esperienza bolivariana, ha aggiunto Maduro, garantisce “il percorso di crescita e di avanzamento del Paese”.

Tra i primi effetti del piano di recupero e di ripresa, la moneta nazionale, il bolívar, è stata riposizionata (“il bolívar è stato sopravvalutato per anni a causa del petrolio, ma ora ha dietro di sé un apparato economico che produce e un sistema di scambi stabile e robusto che continuerà anche negli anni a venire”) e l’inflazione è stata drasticamente contenuta (dopo un’iperinflazione del 344.000%, “nel giugno 2024 abbiamo registrato l’inflazione più bassa degli ultimi anni, grazie al lavoro delle persone e alla diversificazione del modello economico”, una diversificazione non esente da limiti e ritardi, non ancora compiuta, ma sulla cui strada il Paese si è avviato).

Poi uno dei riferimenti più significativi del suo discorso, il riferimento alla imprenditorialità come “motore della produzione e del consumo che ora è in fase di crescita. È stata approvata la Legge organica sull’imprenditorialità ed è stata dichiarata legge prioritaria anche ai fini dell’investimento sociale”, che ha portato anche alla “democratizzazione del credito” con la certificazione e il finanziamento di un milione e 327 mila nuove iniziative. Nel Paese, peraltro, si è avviato un dibattito, tutto da sviluppare, sperimentare e orientare nella prassi, sulla dinamizzazione delle forze produttive, sul ruolo dell’imprenditoria nel quadro dello sviluppo del processo bolivariano, sui fattori della crescita economica. Una riflessione su una rinnovata NEP in versione bolivariana.

Infine, ha segnalato che nel Piano delle Sette Trasformazioni è stabilito un obiettivo di finanziamento per cinque milioni di nuove iniziative. Nel dettaglio, il piano delle Sette Trasformazioni si articola in altrettanti elementi: 1) Trasformazione economica: modernizzare i metodi e le tecniche di produzione, con l’obiettivo di consolidare la diversificazione economica per creare un nuovo modello di esportazione. 2) Piena indipendenza: aggiornare e ampliare la dottrina bolivariana nelle sue dimensioni politiche, culturali, educative, scientifiche e tecnologiche, nel senso dell’autodeterminazione. 3) Consolidamento della pace e della sicurezza dei cittadini e delle cittadine: perfezionare il modello di convivenza civica, garantendo la giustizia, i diritti umani e la salvaguardia della pace. 4) Protezione sociale: accelerare il consolidamento, di fronte alle conseguenze drammatiche della guerra economica, dello stato sociale, delle missioni bolivariane, che sono una delle “cifre” del Venezuela bolivariano. 

E ancora: 5) Ripoliticizzazione: rinnovare la centralità della dimensione politica, al fine, in particolare, di consolidare la “democrazia partecipativa e protagonistica”, che è un altro dei segni distintivi del processo bolivariano e della democrazia socialista messa in moto dal processo. 6) Ecologia: contrastare la crisi climatica, sensibilizzare, proteggere il popolo dall’impatto ambientale, proteggere l’Amazzonia e le riserve naturali. 7) Geopolitica: posizionare il Venezuela nella nuova configurazione mondiale, sia rilanciando l’integrazione latinoamericana e caraibica, sia rafforzando l’area dei BRICS e la prospettiva dell’emergente mondo multipolare.

In questo quadro si inserisce, terzo elemento, anche il riferimento al dialogo nazionale. Come ha ricordato Maduro, infatti, si prospetta un “grande dialogo nazionale, politico, sociale, economico e culturale” già da lunedì 29 luglio, per consolidare “i cambiamenti di cui il Venezuela ha bisogno” e in tal senso, facendo appello alle forze non chaviste, nel quadro costituzionale, “venite con noi a costruire una patria, una unione nazionale”, una “unione per la pace, l’indipendenza, la stabilità, l’armonia e l’inclusione: per unire tutti i venezuelani”. Un tema che pone due ordini di questioni, anche queste di grande portata: il coinvolgimento del settore produttivo privato, legato ai comparti produttivi non fondamentali e non strategici, nel progetto di trasformazione generale del Paese, e la partecipazione della classe media nella composizione sociale artefice della trasformazione. 

È la proposta di un tracciato bolivariano che sia all’insegna di un impianto originale, sovrano, come ha ricordato lo stesso Maduro, al tempo stesso socialista, umanista e cristiano, basato sul rapporto organico e la connessione sentimentale profonda con il popolo, una vera e propria “pratica di egemonia”, con le masse popolari del Paese. 

* Il MpRC ha ricevuto l’invito, da parte del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), a far parte del Comitato internazionale per l’osservazione delle elezioni in Venezuela di questo 28 luglio 2024. Onorato per tale richiesta, il MpRC ha inviato a Caracas il compagno Gianmarco Pisa, responsabile esteri del MpRC, che ha girato per i canali del MpRC le cronache che pubblichiamo.

Nella foto: Nicolas Maduro, Incontro con le delegazioni internazionali, Elezioni Presidenziali 2024, Caracas; foto di G. Pisa.

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