Manifestazione No Comando Nato – Firenze, 21 settembre 2024

a cura della redazione

Sminuire la partecipazione alle proteste riducendola a cifre risibili è del resto uno strumento tanto vetusto quanto efficace per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal problema: i seicento partecipanti al corteo fiorentino nel quartiere di Gavinana dichiarati dalla stampa locale erano in realtà più del doppio.

Perché la Toscana sta diventando zona di guerra, dalla base del Tuscania al comando Nato di Firenze, dal potenziamento delle basi esistenti ai progetti di ricerca per le tecnologie dual use che impegnano la ricerca e il mondo accademico.

Se ogni giorno il nostro vissuto si abitua alla normalità della guerra, se le immagini che scorrono nelle nostre menti sono quelle che riprendono le stragi in Palestina, se l’intero schieramento politico, da destra a sinistra, ritiene imprescindibile il processo di militarizzazione dei territori, il governo ha ben compreso di dovere correre ai ripari, prevenire il conflitto e le proteste dei movimenti dell’abitare, dei lavoratori che pagheranno sulla loro pelle l’economia di guerra, delle realtà che combattono la devastazione ambientale o le militarizzazioni dei territori.

Il ddl 1660 è un’arma preventiva per criminalizzare il conflitto e bene hanno fatto i movimenti fiorentini a mettere in relazione questo decreto ai processi di militarizzazione in atto.

Un corteo eterogeneo con delegazioni dalla Sardegna e dalla Sicilia terminato alla sede del Centro Popolare autogestito di Firenze Sud vicino a dove sorgerà il comando Nato.

Nei prossimi giorni un reportage video della nostra redazione sul corteo fiorentino a cui «Futura società» ha aderito partecipandovi con una piccola delegazione.

Alcune foto della manifestazione e un ringraziamento agli organizzatori.

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