I comunisti vincono le elezioni presidenziali nello Sri Lanka

di Gianmarco Pisa

Il National Peoples’ Power, con alla testa il Jvp, il Janatha Vimukthi Peramuna (Fronte di liberazione del popolo), il principale partito comunista dello Sri Lanka, ha vinto le elezioni presidenziali nel Paese ed esprimerà, con Anura Kumara Dissanayake, il primo presidente comunista nella storia dello Sri Lanka. 

Il candidato del National Peoples’ Power, leader del Jvp, Anura Kumara Dissanayake ha vinto le elezioni presidenziali in Sri Lanka, con 5.740.179 voti (42,3%), riuscendo a superare la soglia del 50% grazie al secondo conteggio dei voti (il conteggio delle seconde preferenze espresse dagli elettori sulla scheda elettorale). Lo Sri Lanka elegge così un presidente comunista alla guida del Paese. Come lo stesso Dissanayake ha dichiarato, le elezioni pongono fine a un’epoca, non solo di grave crisi economica, ma anche di incertezza nel Paese. Ha assicurato che la sua presidenza si concentrerà sulla creazione di un ambiente pacifico in cui tutti i cittadini possano vivere liberamente e in sicurezza, sottolineando, in particolare, l’impegno nel rafforzare l’economia del Paese, promuovendo l’adozione delle misure necessarie per ripristinare la stabilità economica, la crescita economica, il lavoro, compresa la creazione di opportunità e protezione sociale per tutti i cittadini.

Dissanayake ha vinto le elezioni presidenziali alla testa del National People’s Power, un’alleanza politica di orientamento socialista e democratico, fondata nel 2019 sotto la guida del Jvp, il Janatha Vimukthi Peramuna (Fronte di liberazione del popolo), il principale partito comunista dello Sri Lanka; Dissanayake è infatti, al tempo stesso, il leader del Jvp. Il National People’s Power è una coalizione di 28 partiti e organizzazioni, tra le quali anche organizzazioni di lavoratori, giovani, donne, e membri di diverse comunità; centrato sulla classe lavoratrice, promuove un “modello economico unico” per lo Sri Lanka basato sui principi socialisti in base alle caratteristiche nazionali, orientato a riservare allo Stato un ruolo strategico nei comparti fondamentali dell’energia, della finanza e della sicurezza, e riservando dunque al potere pubblico gli snodi essenziali.

In una recente intervista per il quotidiano nazionale Daily Mirror, l’ex parlamentare del National People’s Power, Nalinda Jayatissa, ha illustrato alcuni aspetti di grande interesse del programma politico della coalizione. Riguardo alla politica economica, ad esempio, “il National People’s Power crede nella formulazione della politica economica da parte del governo. Per l’espansione del prodotto interno, agiremo con la partecipazione dello Stato, del partenariato tra Stato e settore privato, ma anche del solo settore privato e delle cooperative, se e quando necessario. Non crediamo in un ruolo ‘totale’ dello Stato nell’attività economica …, siamo pronti a gestire l’economia con qualsiasi settore competente, ma riteniamo che lo Stato abbia il compito di pianificare, coordinare e supervisionare l’attività economica e garantire che siano le persone a trarne beneficio. […] Il modello economico adottato dalla Russia sovietica e dai Paesi socialisti dell’Europa orientale nel secondo dopoguerra era chiamato di “economia socialista” o di “mercato socialista”. Per contrastarlo, il campo capitalista ha introdotto un “economia sociale di mercato”. Il mercato è rilevante per qualsiasi economia. 

“C’è un detto cinese, ‘ogni economia ha un mercato e ogni mercato ha un’economia’ […]. Piuttosto che le etichette, ciò che conta è la sostanza. Gestiremo un’economia basata su tre pilastri: crescita della produzione, espansione economica e partecipazione pubblica. Il tema è ‘un paese prospero con un popolo prospero’. Il capitalismo liberale può creare Paesi ricchi, ma non può creare popoli ricchi, non fa di un popolo un popolo ricco. […] Il neoliberismo è un fallimento, come ammesso anche dal presidente Ranil Wickremesinghe che pure lo sosteneva. Il campo socialista è collassato. Ci sono governi socialisti nel mondo, ma non tutti, a parte la Cina e il Vietnam, reggono su solide basi. Crediamo in un modello economico propriamente srilankese, nazionale, basato su principi socialisti. Ciò significa migliorare la produzione e garantire un’equa redistribuzione”.

Un altro punto importante del programma riguarda il welfare e l’istruzione. “Alcuni elementi cercano di disegnare l’Npp come un partito socialista determinato ad avere esclusivamente un sistema educativo statale. L’esistenza di un sistema educativo anche a pagamento non è il metro di paragone da usare nella definizione di un modello economico. Ad esempio, in Cina, durante il periodo dell’ex presidente cinese Hu Jintao, è stata avviata anche l’istruzione privata. In Vietnam, in alcuni casi l’istruzione è privata. Tuttavia, questi Paesi sono governati da governi socialisti. In Finlandia, d’altra parte, l’istruzione è gratuita fino al livello di laurea di base.

“Nel nostro programma, poniamo l’accento sullo sviluppo delle risorse umane. È in tal senso che l’istruzione è fondamentale. Secondo il rapporto Undp sulle vulnerabilità multidimensionali, il 65% delle persone rientra nel gruppo a rischio. Tale gruppo è destinato ad aumentare fino all’80%. La Banca Mondiale afferma che il 90% delle persone ha esaurito o ridotto le spese per l’istruzione e altri servizi. Il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) afferma che oltre il 30% delle persone soffre di carenze nutrizionali. In un tale contesto, il governo dovrà avere un ruolo dominante nel settore dell’istruzione. Ciò significa contrastare le disparità. Tuttavia, l’Npp non ostacolerà quanti cercano un’istruzione privata per motivi quali la mancanza di opportunità nelle università statali, l’assenza dei corsi desiderati nelle università statali o semplicemente la volontà di studiare fuori dal settore statale. In ogni caso, non consentiremo agli uomini d’affari di sfruttare le persone nel settore dell’istruzione creando scuole o università private. Il governo è responsabile dell’istruzione”. 

La sfida è adesso un governo che mantenga i principi e i punti del programma. Come ha annunciato il presidente eletto, “formeremo un governo per costruire un Paese prospero e rendere prospera la vita delle persone”. Uno Sri Lanka di tutti/e e per tutti/e, come segnalato anche nel messaggio del presidente eletto Anura Kumara Dissanayake del 23 settembre: “Milioni di volte, i vostri occhi pieni di aspettative ci ispirano. La storia dello Sri Lanka chiede di essere riscritta. Questo fondamento ha bisogno di un nuovo inizio per trasformare il sogno in realtà. L’unione di tutti noi, indipendentemente dalle nostre origini etniche o religiose, è la pietra angolare dell’inizio di una nuova epoca. La nostra unità – come Singalesi, Tamil e Musulmani – è il fondamento su cui costruire un nuovo rinascimento. Uniamo in questo compito le nostre mani e i nostri cuori!”. 

Riferimenti:

AKD declared as winner at 9th Presidential Elections, Sunday Times Sri Lanka, 22.09.2024: https://sundaytimes.lk/online/news-online/AKD-declared-as-winner-at-9th-Presidential-Elections/2-1146919
“JVP-led NPP believes in a unique Sri Lankan economic model based on socialist principles” – Nalinda Jayatissa, Daily Mirror Sri Lanka, 14.12.2023: https://www.dailymirror.lk/opinion/JVP-led-NPP-believes-in-a-unique-Sri-Lankan-economic-model-based-on-socialist-principles-Nalinda-Jayatissa-former-MP/231-273197
Presidential Elections 2024, Sunday Times Sri Lanka, 21.09.2024: 

https://sundaytimes.lk/online/liveblog/budget/1146896/presidential-elections-2024

Immagine: Unknown – jvpsrilanka.com/english – May Day rally held by Janatha Vimukthi Peramuna, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=103136047 

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