Israele attacca militarmente l’Unifil e l’Italia. Il Mprc chiede la condanna dell’atto di guerra e la rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv

di F. G.

Il ruolo dei sionisti come cani da guardia degli interessi statunitensi e del sistema occidentale nel Medioriente e le gravi conseguenze dell’asservimento dei Paesi europei, con l’Italia guidata dal governo Meloni in prima linea.

Impunita, col superomismo dell’assassino non solo tollerato, ma armato sino ai denti dai padroni del mondo e da essi assoldato per massacrare e delinquere, Israele ha attaccato militarmente le forze Unifil italiane e dell’Onu in Libano.
Dopo i 50 mila palestinesi assassinati a Gaza, ennesimo genocidio sionista che in troppi, compresa la senatrice Liliana Segre (che per il fiume di sangue palestinese non riesce a trovare mai una parola) non hanno voluto vedere; dopo i 75 anni di massacri contro il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente; dopo i nuovi massacri di questi giorni contro il popolo libanese, ora Israele passa disinvoltamente alla guerra contro l’Onu, contro l’Unifil, contro l’Italia.
Da dove proviene questa, feroce e pericolosissima, per l’intera pace mondiale, ferina aggressività militare di Tel Aviv?
Essa proviene chiaramente dalla totale impunità che la cosiddetta “comunità internazionale” , guidata dagli Usa, concede ad Israele in cambio del suo ruolo di cane da guardia, da gendarme armato dell’occidente capitalista, nella decisiva area del Medio Oriente.
È del tutto evidente che lo sfrontato attacco militare israeliano alle pattuglie Unifil nel sud del Libano, e all’Italia in quanto Paese, rispondano all'”esigenza” di Israele di “accecare” militarmente e politicamente le stesse postazioni Unifil che sono state lì collocate, nel sud del Libano, per evitare incursioni militare delle diverse sponde, compresa Israele. Se Unifil mantiene le sue postazioni, Israele non può, a suo piacere, scatenare l’inferno e il massacro in Libano. Anche se finora le stesse postazioni Unifil non hanno certo respinto, come era loro compito, gli attacchi israeliani. Attacchi, da parte di Tel Aviv, che durano, appunto, impuniti, da decenni e decenni e nessuna forza di interposizione, compresa Unifil, ha mai davvero ostacolato e fermato.
Il governo Meloni, che come ogni governo di destra o di provenienza fascista è sovranista solo a chiacchiere, di fronte all’attacco militare dell’Idf (l’esercito israeliano) sferrato contro i soldati italiani (per puro caso e ancora non ammazzati) ha belato qualcosa e poco più.
È del tutto evidente che questo belato altro non sia che il riflesso condizionato di un Paese, l’Italia, che, occupato com’e dall’esercito straniero della Nato, con le sue 125 basi militari, ha poi un governo, un parlamento, un’intera classe politica dirigente, compresa la machiettistica “opposizione” del Pd, in totale e imbarazzante genuflessione verso Washington e i paesi dagli Usa protetti, come Israele.
Il Mprc, forza comunista e dunque conseguentemente “sovranista” (nel senso autentico del termine), oltre che internazionalista, che lotta per un popolo ed un Paese davvero sovrani e liberi dalla Nato e dalla prepotenza di Israele, chiede che il governo italiano condanni severamente Israele per l’atto di guerra compiuto contro l’Italia; che condanni Israele per tutti i suoi massacri e genocidi perpetrati da oltre 70 anni contro il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente; che la condanni per la persecuzione senza fine del popolo palestinese; chiede al governo Meloni di cessare immediatamente di inviare armi ad Israele; di ritirare immediatamente l’ambasciatore italiano da Tel Aviv e rompere sin da ora le relazioni diplomatiche con Israele, uno Stato, un governo, un esercito, che oggettivamente “lavorano” per la terza guerra mondiale e che gli altri Stati e gli altri popoli del mondo debbono stigmatizzare, disarmare e fermare prima dell’Apocalisse!”

Immagine: Michael Shvadron, Israel Defense Forces, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0&gt;, via Wikimedia Commons

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