La vittoria delle forze progressiste e comuniste in Sri Lanka

di Gianmarco Pisa

Basata sulla classe lavoratrice, la coalizione vittoriosa, avente al centro i comunisti e le comuniste del Jvp, promuove un “modello economico unico” per lo Sri Lanka, fondato sui principi socialisti in base alle caratteristiche nazionali, orientato a riservare allo Stato un ruolo strategico nei comparti fondamentali dell’energia, della finanza e della sicurezza, riservando dunque al potere pubblico gli snodi essenziali.

Convocate all’indomani della vittoria presidenziale del candidato del National Peoples’ Power, leader del Jvp e primo presidente comunista nella storia del Paese, Anura Kumara Dissanayake, le elezioni parlamentari nello Sri Lanka hanno dato corpo a una straordinaria vittoria delle forze comuniste e progressiste raccolte intorno alla piattaforma già risultata vincitrice alle elezioni presidenziali. Il Jathika Jana Balawegaya, espressione del National Peoples’ Power, centrato intorno ai comunisti del Jvp, il Janatha Vimukthi Peramuna (Fronte di Liberazione Popolare), conquista infatti il 61.6% dei voti e 159 seggi in Parlamento, distanziando il Samagi Jana Balawegaya (Sjb), di orientamento liberale, fermo al 17.6% e 40 seggi e ancor di più il New Democratic Front (Ndf), aggregazione di destra dell’ex presidente Ranil Wickremesinghe, al 4.5% e 5 seggi.

Nell’ultimo comizio elettorale, prima delle elezioni del 14 novembre, Anura Kumara Dissanayake è stato chiaro circa l’obiettivo delle elezioni: “formare un governo forte per ricostruire il Paese, istituire un governo solido e stabile in Parlamento, e, a tal fine, portare in Parlamento quanto più possibile membri eletti del nostro partito”. Vi è un vasto programma di riforme e un progetto politico complessivo che la sua elezione a presidente della Repubblica è chiamata, infatti, a interpretare e concretizzare. La sua stessa vittoria, del resto, si staglia sullo sfondo di una epocale crisi economica e sociale che ha attraversato il Paese: lo Sri Lanka è alle prese con uno dei famigerati “piani di aggiustamento strutturale” del Fondo monetario internazionale, che prevede la cosiddetta “ristrutturazione del debito” nei confronti dei creditori internazionali.

Tale piano è stato imposto, nella fase precedente alla elezione di Dissanayake, dopo che il Paese aveva dichiarato bancarotta risultando inadempiente sul suo debito estero nel 2022. La crisi economica e sociale è quindi diventata crisi politica e istituzionale con le dimissioni dell’allora presidente Gotabaya Rajapaksa e l’elezione in Parlamento del nuovo presidente, nella figura di Ranil Wickremesinghe, che non ha potuto evidentemente modificare l’inerzia della crisi. Da una parte, il contenimento dell’inflazione e la stabilizzazione della moneta; ma dall’altra, l’aumento delle tasse e della bolletta elettrica e nuove pesanti imposte sul reddito che hanno ulteriormente impoverito larga parte della popolazione per soddisfare le condizioni-capestro imposte, come di consueto, dal Fondo monetario internazionale, da cui la diffusa e sempre più ampia protesta sociale e la conseguente vittoria dei comunisti e delle forze di progresso nelle elezioni presidenziali.

Anura Kumara Dissanayake, candidato del National Peoples’ Power e leader del Jvp, ha infatti vinto le elezioni presidenziali con oltre 5.7 milioni di voti (oltre il 42%), riuscendo a superare la soglia del 50% grazie al secondo conteggio dei voti (il conteggio delle seconde preferenze espresse dagli elettori sulla scheda) previsto dalla legge elettorale del Paese. Lo Sri Lanka ha eletto così un presidente comunista. Come lo stesso Dissanayake ha dichiarato, le elezioni hanno posto fine a un’epoca, non solo di crisi economica, ma anche di incertezza nel Paese. Ha assicurato che la sua presidenza si sarebbe concentrata sulla creazione di un ambiente pacifico in cui tutti i cittadini possano vivere liberamente e in sicurezza, sottolineando l’impegno nel rafforzare l’economia del Paese, promuovendo l’adozione delle misure necessarie per ripristinare la stabilità economica, la crescita economica, il lavoro, compresa la creazione di opportunità e protezione sociale per tutti i cittadini.

Dissanayake ha vinto le elezioni presidenziali alla testa del National People’s Power, un’alleanza politica di orientamento socialista e democratico, fondata nel 2019 sotto la guida del Jvp, il Janatha Vimukthi Peramuna (Fronte di Liberazione Popolare), principale partito comunista dello Sri Lanka; Dissanayake è infatti, al tempo stesso, il leader del Jvp. Il National People’s Power è, a sua volta, una coalizione di 28 partiti e organizzazioni, tra cui anche organizzazioni di lavoratori, giovani, donne, e membri di diverse comunità; centrato sulla classe lavoratrice, promuove un “modello economico unico” per lo Sri Lanka basato sui principi socialisti in base alle caratteristiche nazionali, orientato a riservare allo Stato un ruolo strategico nei comparti fondamentali dell’energia, della finanza e della sicurezza, e riservando, di conseguenza, al potere pubblico gli snodi essenziali.

Nel corso della campagna presidenziale, Dissanayake aveva annunciato l’intenzione di modificare gli obiettivi stabiliti nell’accordo-capestro con il Fmi, firmato dal predecessore, Ranil Wickremesinghe, soprattutto nel senso di alleggerire il peso delle misure sugli strati più fragili della popolazione; la terza revisione dell’accordo è già in programma all’indomani delle elezioni parlamentari e la negoziazione è in predicato di conclusione entro la fine dell’anno. Il governo presenterà il primo bilancio nel corso del mese di febbraio, muovendosi, in base a quanto è stato annunciato, soprattutto nel senso di ridurre il carico fiscale sulle fasce più povere della popolazione e di incrementare i salari, gli stipendi e in generale il potere d’acquisto dei lavoratori.

In un’intervista per il «Daily Mirror», l’ex parlamentare del National People’s Power, Nalinda Jayatissa, ha illustrato alcuni aspetti del programma della coalizione. Riguardo alla politica economica, “il National People’s Power crede nella formulazione della politica economica da parte del governo. Per l’espansione del prodotto interno, agiremo con la partecipazione dello Stato, del partenariato tra Stato e settore privato, ma anche del solo settore privato e delle cooperative, se e quando necessario. Non crediamo in un ruolo ‘totale’ dello Stato nell’attività economica…, siamo pronti a gestire l’economia con qualsiasi settore competente, ma riteniamo che lo Stato abbia il compito di pianificare, coordinare e supervisionare l’attività economica e garantire che siano le persone a trarne beneficio. […] Il modello economico adottato dalla Russia sovietica e dai Paesi socialisti dell’Europa orientale nel secondo dopoguerra era chiamato di ‘economia socialista’ o di ‘mercato socialista’. Per contrastarlo, il campo capitalista ha introdotto una ‘economia sociale di mercato’. Il mercato è rilevante per qualsiasi economia. […] Il neoliberismo è un fallimento, come ammesso anche dall’ex presidente Wickremesinghe che pure lo sosteneva. […] Crediamo in un modello economico propriamente srilankese, nazionale, basato su principi socialisti. Ciò significa migliorare la produzione e garantire un’equa redistribuzione”.

“Nel nostro programma, poniamo l’accento sullo sviluppo delle risorse umane. È in tal senso che l’istruzione è fondamentale. Secondo il rapporto Undp sulle vulnerabilità multidimensionali, il 65% delle persone rientra nel gruppo a rischio. Tale gruppo è destinato ad aumentare fino all’80%. La Banca mondiale afferma che il 90% delle persone ha esaurito o ridotto le spese per l’istruzione e altri servizi. Il Programma alimentare mondiale afferma che oltre il 30% delle persone soffre di carenze nutrizionali. In un tale contesto, il governo dovrà avere un ruolo dominante nel settore dell’istruzione. Ciò significa contrastare le disparità. Tuttavia l’Npp non ostacolerà quanti cercano un’istruzione privata per motivi quali la mancanza di opportunità nelle università statali, l’assenza dei corsi desiderati nelle università statali o semplicemente la volontà di studiare fuori dal settore statale. In ogni caso, non consentiremo agli uomini d’affari di sfruttare le persone nel settore dell’istruzione creando scuole o università private. Il governo è responsabile dell’istruzione”.

Nel suo ultimo incontro pubblico per le elezioni parlamentari, nel distretto di Gampaha, vicino Colombo, Dissanayake ha nuovamente insistito sulla corruzione, il buon governo, la trasparenza amministrativa e nel processo decisionale. “Il Parlamento ha bisogno di più membri del Npp per dare vita a un governo forte che elimini le tangenti e combatta la corruzione”, aggiungendo che è necessario un cambiamento nel sistema per garantire che “la legge sia ugualmente applicabile a tutti, politici compresi”. Come ha annunciato il presidente, occorre uno Sri Lanka di tutti/e e per tutti/e, come ribadito anche nel messaggio del 23 settembre scorso all’indomani della vittoria presidenziale: “Milioni di volte, i vostri occhi pieni di aspettative ci ispirano. La storia dello Sri Lanka chiede di essere riscritta. Questo fondamento ha bisogno di un nuovo inizio per trasformare il sogno in realtà. L’unione di tutti noi, indipendentemente dalle nostre origini etniche o religiose, è la pietra angolare dell’inizio di una nuova epoca. La nostra unità – come singalesi, tamil e musulmani – è il fondamento su cui costruire un nuovo rinascimento. Uniamo in questo compito le nostre mani e i nostri cuori!”.

Come ha osservato, tra gli altri, Amit Baruah, alla vigilia delle elezioni parlamentari, “il presidente Anura Kumara Dissanayake ha seminato speranza in vista delle elezioni. Non solo per i singalesi del sud, ma anche per i tamil del nord. […] Dicendo ciò che la gente voleva sentirsi dire, il leader del Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp) ha promesso che le terre occupate dallo Stato durante la guerra con le Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam, la Patria Tamil (Ltte) sarebbero state restituite. È una richiesta di lunga data delle comunità del nord”.

La sessione inaugurale del nuovo Parlamento eletto con le elezioni del 14 inizierà il 21 novembre. Si prevede che il presidente presenterà una propria comunicazione politica quel giorno, dopo di che sarà completato il processo di elezione di un portavoce (presidente) e di altri incarichi parlamentari. Il Parlamento dello Sri Lanka è composto da 225 membri eletti per un mandato di cinque anni, la maggior parte eletti nelle liste delle circoscrizioni locali, una quota eletta nella lista unica nazionale. 196 membri sono eletti da 22 circoscrizioni attraverso una rappresentanza proporzionale con soglia di sbarramento del 5%. Gli altri 29 seggi sono eletti dalla lista nazionale, con seggi assegnati in base al risultato ottenuto dal partito a livello nazionale. Con la vittoria del 14 novembre, il popolo dello Sri Lanka ha così confermato, come è stato detto, “un voto per la rinascita”, uno straordinario segnale, di fronte alle grandi sfide che impegnano il Paese e in un mondo segnato da vaste e turbolenti contraddizioni e trasformazioni, della vitalità della proposta delle forze marxiste e leniniste.

Riferimenti:

Amit Baruah, “Is Sri Lanka witnessing a shift in its ethnic politics?”, «Frontline», 12.11.2024:

https://frontline.thehindu.com/world-affairs/sri-lanka-parliamentary-elections-2024-dissanayake-srilankan-tamils-jaffna-voters-economic-crisis/article68860523.ece

AKD declared as winner at 9th Presidential Elections, «Sunday Times – Sri Lanka», 22.09.2024:

https://sundaytimes.lk/online/news-online/AKD-declared-as-winner-at-9th-Presidential-Elections/2-1146919

“JVP-led NPP believes in a unique Sri Lankan economic model based on socialist principles” – Nalinda Jayatissa, «Daily Mirror – Sri Lanka», 14.12.2023:

https://www.dailymirror.lk/opinion/JVP-led-NPP-believes-in-a-unique-Sri-Lankan-economic-model-based-on-socialist-principles-Nalinda-Jayatissa-former-MP/231-273197

Gianmarco Pisa, “I comunisti vincono le elezioni presidenziali nello Sri Lanka”, «Futura Società», 23.09.2024:

Sri Lanka Parliamentary Election – 2024:

https://results.elections.gov.lk/allisland.php

Immagine: Machang, Jvp May Day Celebration, Colombo 1999, CC BY 3.0: commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5736681.

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