Luigi Spera è libero!

a cura della redazione

Ne ha dato notizia  sui propri account social il collettivo Antudo del quale il giovane attivista fa parte. L’udienza del riesame tenutasi il 2 dicembre ha disposto l’immediata scarcerazione di Luigi, dopo 8 mesi di alta sicurezza nel carcere di Alessandria: il tribunale ha in sostanza disposto per lui la liberazione immediata con obbligo di firma e obbligo di dimora nel comune di Palermo, dove farà ritorno a breve. “Terminano qui otto mesi di ingiusta detenzione con accuse spropositate per il pompiere palermitano, accusato di aver protestato contro il colosso degli armamenti Leonardo – affermano i giovani di Antudo. – Mesi in cui la solidarietà e le iniziative contro la guerra e l’invio di armi da parte dello Stato italiano si sono moltiplicate in tutta Italia e oltre, nonostante la censura della posta e la lontananza da casa”. Il processo proseguirà con l’udienza del 20 dicembre.

Così si espresso il suo avvocato difensore, Giorgio Bisagna: “A seguito dell’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione, dell’ordinanza del Tribunale del Riesame di Palermo che aveva qualificato l’azione asseritamente ascritta a Luigi Spera (azione dimostrativa nei confronti della sede di Palermo della Leonardo spa) quale attentato terroristico, oggi il Tribunale del riesame ha rimesso in libertà Luigi, da più di 8 mesi in carcere in Alta Sicurezza ad Alessandria. Il reato è stato riqualificato in danneggiamento ed esclusa ogni aggravante terroristica. Il processo continua, intanto, in Corte d’Assise.”

Su quanto accaduto a Luigi eravamo usciti precedentemente  come Futura Società con un pezzo esprimendo la solidarietà nei suoi confronti (leggi qui).

Eravamo poi ritornati sull’argomento (leggi qui) quando si era avuto notizia di come il ricorso in Cassazione per Luigi, presentato dall’avvocato Giorgio Bisagna, fosse stato accolto, determinando l’annullamento della riqualificazione del reato di terrorismo attuata dal Tribunale del Riesame.

Auguriamo ora il meglio a Luigi, sperando che le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto volgano presto alla fine nel migliore dei modi, e al collettivo Antudo che lo ha sempre difeso pubblicamente quando una certa stampa non aveva perso tempo a sbattere senza esitazioni “il mostro in prima pagina”.

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