di Francesco Fustaneo
La denuncia del giornale siriano Alwatan, mentre a Doha si svolge un incontro tra il ministro degli Esteri di Ankara e gli omologhi di Mosca e Teheran.
In Siria sta andando in onda una nuova imponente fase di destabilizzazione: come esecutori materiali troviamo i gruppi jihadisti, tra cui gli eredi politici di Jabhat al-Nusra, ossia i miliziani del Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) che hanno iniziato la loro marcia veloce verso Homs (terza città della Siria per popolazione), conquistando centri importanti come Aleppo e Hama, scardinando con apparente facilità la debole resistenza delle truppe regolari siriane.
Dietro queste manovre non è difficile indicare tra i finanziatori e promotori delle stesse, paesi come gli Usa, Israele e per ammissione della stampa di Kiev1 anche l’Ucraina che avrebbe avuto un ruolo centrale nell’addestrare i miliziani.
La Siria di Assad, indebolita da anni di embargo e già vittima di un recente devastante conflitto dunque ad ora può contare solo sull’appoggio concreto della Russia, peraltro già impegnata sul fronte ucraino e sull’Iran.
Di contro a dispetto delle dichiarazioni formali dei propri esponenti istituzionali, sono diversi gli analisti militari che denunciano il ruolo della Turchia, attore geopolitico che con Erdogan non ha mai smesso di avere mire sulla Siria ed ha in passato finanziato e appoggiato le stesse fazioni che in questi giorni stanno tentando di dare la spallata definitiva al governo Assad.
Il conflitto comunque non si combatte solo con le armi: ai nuovi occupanti serve anche una legittimazione agli occhi della gente che ai tempi moderni non può che passare in primo luogo dai social.
E proprio dalla Siria, il giornale Alwatan2 in un articolo dello scorso 4 dicembre denuncia come la Turchia abbia collaborato con diversi paesi per creare account e pagine false per effettuare un restyling d’immagine dei gruppi jihadisti.
“Chiunque segua i social media – riporta il giornale siriano- noterà rapidamente l’intervento di chirurgia estetica a cui si sono sottoposti Jabhat al-Nusra e le sue organizzazioni terroristiche sorelle come l’Isis e altre, e come hanno cominciato ad apparire come colombe della pace senza altro scopo se non quello di prendersi cura dei civili, del loro conforto e fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno: acqua, elettricità, comunicazioni e cibo……..mentre erano proprio loro a tagliare gole, uccidere a sangue freddo…..”
Ancora il “video di un terrorista che offre amorevolmente una pagnotta a una famiglia di Aleppo chiedendo informazioni sulle loro condizioni e bisogni”.
Alwatan riferisce poi di un altro video dove appaiono un gran numero di jihadisti stranieri che vagano per le strade di Aleppo, “alcuni dei quali parlano turco e altri una lingua che non capiamo. Sembrano esprimere la loro gioia alla “liberazione” di Aleppo, come se fosse la loro cara città”. Senza rendersi conto che questi stessi video, ironia della sorte, cozzano con lo scenario turco elaborato per “Al-Nusra” e il lavoro cosmetico volto a dimostrare che coloro che sono entrati ad Aleppo erano siriani che l’hanno lasciata per tornare e liberarla! “
Insomma la mano turca dietro le bande di tagliagole jihadiste sarebbe secondo una certa stampa siriana, attiva in più forme anche in questa fase.
A breve i ministri degli Esteri di Turchia, Iran e Russia si incontreranno a Doha per dibattere sull’attuale situazione siriana e la Turchia che si dimena bene con un piede nella Nato e uno ormai nei Brics, brava sempre solo a curare i propri esclusivi interessi, avrà visti gli eventi, le carte giuste in mano per alzare la propria posta in gioco.
Note:
1 https://www.kyivpost.com/post/43117
2 https://alwatan.sy/archives/412243
Immagine: Tasnim News Agency, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons
Lascia un commento