Oreshnik: “l’imperialismo è una tigre di carta”

di Stefano Zecchinelli

L’imperialismo Usa vuole mantenere aperti due fronti di guerra d’aggressione imperialista: l’Ucraina e la Palestina, colpendo l’Asse sciita della Resistenza. Washington politicamente è morta, mentre il Pentagono, non cogliendo il suo declino militare, andrà incontro a delle sconfitte strategiche che relegheranno gli Usa ai margini degli scenari geopolitici. L’imperialismo è una tigre di carta

Le potenze imperialiste occidentali sono consapevoli che l’autorizzazione, nei confronti del governo ucraino-nazista, d’utilizzo d’armi a lunga gittata nel territorio russo provocherà delle rappresaglie, legittime, da parte del presidente Putin. La fazione “dem” dello “Stato profondo”, obbligando la Federazione Russa a riaggiornare la dottrina nucleare, con cinismo e nell’indifferenza, ha sistematizzato una versione inedita del colonialismo termonucleare. Le guerre del ventunesimo secolo, le quali trascendono il conflitto territoriale o “di terza generazione”, contemplano la “guerra ibrida”, il controllo dei cyberspazi e – cosa ancora più importante – perseguono la distruzione d’una porzione del pianeta. Non ci sono né vinti e né vincitori, nella visione del mondo dei neoconservatori del Pentagono, un superclan sociopatico. 

Putin, messo alle strette dai sociopatici del Pentagono, ha firmato il decreto in materia di deterrenza nucleare, per prevenire le provocazioni della Nato. Un attacco alle infrastrutture della Federazione Russa – es. la distruzione del ponte di Crimea – adesso sarebbe “oltre i limiti”, in quanto “terrorismo totale” contro civili inermi e determinerebbe il ricorso ad armi nucleari tattiche da parte della Federazione Russa. Leggiamo le parti salienti del testo:

“Le circostanze che possono determinare la possibilità che la Federazione Russa ricorra alle armi nucleari sono:

а) L’acquisizione di informazioni attendibili riguardanti il lancio di missili balistici finalizzato ad attaccare il territorio della Federazione Russa e/o il territorio dei suoi alleati;

b) L’impiego da parte del nemico di armamenti nucleari e/o di armi di distruzione di massa di altro tipo sul territorio della Federazione Russa e/o sul territorio dei suoi alleati, nonché contro formazioni militari e/o obiettivi di pertinenza della Federazione Russa situati al di fuori dei suoi confini territoriali;

c) Le ripercussioni generate da un attacco nemico su strutture statali o militari di rilevanza cruciale della Federazione Russa, la cui messa fuori funzione comprometterebbe la capacità di risposta del suo arsenale nucleare;

d) L’aggressione ai danni della Federazione Russa e/o della Repubblica di Bielorussia in quanto membri dell’Unione Russia-Bielorussia, condotta con l’impiego di armamenti convenzionali, e che vada a costituire una grave minaccia alla loro sovranità e/o alla loro integrità territoriale;

e) L’acquisizione di informazioni attendibili riguardanti il lancio (decollo) di un numero massiccio di armamenti aerospaziali (quali velivoli tattici e strategici, missili da crociera, droni, aerei supersonici e altri velivoli) e lo sconfinamento di tali velivoli all’interno dei confini nazionali della Federazione Russa”.1

Mosca, perseguendo la rivoluzione civica iniziata con l’Operazione militare speciale Z, ha il dovere politico di sradicare “una banda di drogati e neonazisti”.

Trotskismo e neoconservatorismo

Che cos’è la dottrina della “guerra eterna”? Sistematizzata dagli straussiani, gli allievi di Leo Strauss sono, perlopiù, ex trotskisti passati nel cuore pulsante dell’establishment Usa. James Burnham, ideologo alla fine degli anni ’30 della categoria di “Stato operaio reazionario” (alquanto bislacca a detta dello stesso Trotsky), abbandonato il trotskismo teorizzò la necessità d’instaurare su scala pan-planetaria una dittatura liberal-globalista egemonizzata dagli Usa. Per fare ciò, rovesciando la dottrina della “rivoluzione permanente” di Trotsky, la violenza sarebbe diventata una componente imprescindibile del capitalismo “manageriale”. La Federazione Russa, nel febbraio 2022, non ha dichiarato guerra all’Occidente, ma a questa lobby sociopatica: gli allievi di Leo Strauss.

Trump e Biden hanno la medesima matrice ideologica: il neoconservatorismo. David Horowitz, ex “comunista antisovietico”, ha appoggiato l’idea di Stato autoritario (per la centralizzazione degli apparati repressivi) e anarco-capitalista” (per l’idea di “Stato minimo” in economia) del neoeletto presidente, elevandosi a ideologo d’una vera e propria restaurazione conservatrice. Non abbiamo un male minore, ma entrambe le scelte sono peggiori. Perché i neocons sono, perlopiù, ex trotskisti? Abbandonata la prospettiva di rovesciare il capitalismo nei Paesi occidentali, i trotskisti hanno proiettato il loro sovversivismo nelle aree periferiche scambiando il capitalismo per un sistema di comando. Hanno smesso di lottare contro lo sfruttamento classista, limitando la conflittualità semplicemente alla libertà, in termini anglofoni, contro il collettivismo burocratico”. Chiaramente, non bisogna fare di tutte le erbe un fascio: Hosea Jaffe, il «World Socialist Web Site» (Wsws), la Lega di Spartaco e i posadisti non hanno mai smesso di riconoscere nell’imperialismo Usa il “nemico principale”. Ernest Mandel fu uno dei primi economisti, con grandissima lucidità, a definire l’Ue un progetto reazionario ovvero “Reagan in Europa”.

Scrive Andre Damon sul «Wsws»:

“Le elezioni hanno portato alla vittoria di Donald Trump, che si è presentato demagogicamente come critico della guerra in Ucraina. La settimana scorsa, Biden e Trump si sono incontrati alla Casa Bianca, dove entrambi hanno promesso una ‘transizione graduale’. La loro discussione nel backstage si è concentrata sull’Ucraina. In particolare, Trump, che pubblica decine di volte al giorno sulla sua piattaforma di social media, non ha detto nulla sull’autorizzazione della fornitura e dell’uso dell’Atacms da parte dell’Ucraina. 

A settembre, in risposta alle notizie secondo cui gli Stati Uniti avrebbero presto consentito attacchi a lungo raggio contro le città russe, Putin ha delineato le proposte di modifica alla dottrina nucleare russa. Il presidente russo ha affermato che ‘l’aggressione contro la Russia da parte di qualsiasi Stato non dotato di armi nucleari, ma con la partecipazione o il sostegno di uno Stato dotato di armi nucleari, deve essere considerata un attacco congiunto contro la Federazione Russa’”.2

La controffensiva russa, nelle ultime ore, ha lanciato un messaggio chiaro a Washington: Mosca può spazzare via il governo ucraino-nazista, distruggendo le postazioni logistiche di Kiev e gettando i “nazionalisti integralisti” nella spazzatura della storia”. Che cos’è Oreshnik? L’ultimo missile balistico ipersonico a medio raggio, con testate multiple a capacità nucleare. Leggiamo il giornalista Israel Shamir:

“Si tratta di una bestia letale che nessun sistema di difesa occidentale può fermare, perché arriva alla stupefacente velocità di Mach 10. Alla notizia del suo primo volo operativo, tutte le Forze armate del mondo hanno iniziato ad agitarsi, ma quando sarà equipaggiato con testate nucleari, sarà davvero terrificante”.3

Gli Stati Uniti, ma anche Israele e la Gran Bretagna, hanno un limite dettato dalle scienze militari: successivamente alla sconfitta in Vietnam, non sono più nelle condizioni di vincere una “guerra convenzionale”, basata sul controllo del territorio, quindi devono ripiegare su di un “impero corto” per evitare un declino analogo a quello dell’Impero romano. Henry Kissinger, criminale e stratega militare, ha avanzato questa soluzione alla (possibile) dissezione coloniale interna degli Usa. L’impero statunitense d’Occidente è destinato a scomparire “dalle pagine del tempo”.

Israel Shamir, giornalista di «Russia Today», non utilizza mezzi termini su Oreshnik, “si tratta di una bestia letale”, lasciando intendere che davanti alla potenza militare postsovietica l’imperialismo Usa è soltanto (per dirla con Mao) “una tigre di carta”.

Riferimenti:

1 https://www.ambienteweb.org/2024/11/25/putin-ha-firmato-il-decreto-in-materia-di-deterrenza-nucleare/
2 https://www.wsws.org/es/articles/2024/11/21/clca-n21.html
3 https://comedonchisciotte.org/la-sorpresa-delloreshnik/

Immagine: USASMDC, Public domain, via Wikimedia Commons

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