I neoconservatori e il trotskismo contro la Siria baathista

di Stefano Zecchinelli

L’aggressione imperialista alla Siria, uno Stato sovrano e plurale, ha visto la convergenza di istanze islamiste – nella fattispecie wahabite – con quelle, anarcoidi, dell’estrema sinistra antieuroasiatica. Ancora una volta, una parte della “sinistra” si è configurata (per dirla con Jean Bricmont) come “l’estrema sinistra dell’estrema destra”.

La distruzione della Siria baathista ha rivisto, come nel caso della Jugoslavia, l’alleanza strategica fra l’estrema sinistra unipolare e la confraternita dei Fratelli Musulmani, una convergenza ideologica costruita dalla Cia in parallelo con la nascita della Lega anticomunista mondiale. Terminato il conflitto fra Josif Stalin e Leon Trotsky (a loro volta, l’ala politica e quella militare del Pcus), l’intelligence occidentale manipolò una parte – non irrilevante – del trotskismo trasformandolo nell’“estrema sinistra dell’estrema destra”. In modo analogo, l’Mi6 e la Cia nel dopoguerra presero in custodia la Fratellanza Musulmana convertendo questa setta d’assassini negli ausiliari del Pentagono. La Siria plurale e antimperialista del partito Baath diventò il terreno di scontro fra due concezioni della geopolitica: l’unilateralismo e la transizione al mondo multipolare, una visione delle relazioni geopolitiche – multilaterale, per dirla coi marxisti cinesi – la quale contempla la conflittualità di classe e antimperialista. 

Il trotskismo in quanto ausiliario della Cia

La “strategia della tensione” ha permesso agli Stati Uniti di globalizzare, almeno in parte, il neofascismo di Gladio, travolgendo nella spirale del terrorismo i Paesi che aspiravano a una idea multilaterale delle relazioni geopolitiche.

Nel periodo 1978-’82, la Siria baathista conobbe lo stragismo spietato dei Fratelli Musulmani, un’operazione eterodiretta da Washington per indebolire Damasco, alleata strategica dell’Urss. George Sabra e Michel Kilo ricevettero da Carl Gershman, leader socialdemocratico Usa, la direttiva d’appoggiare i Fm: pubblicarono un testo teorico dove sostenevano la tesi che la rivoluzione mondiale era alle porte e che i musulmani erano la nuova avanguardia di classe”, sostituendo il proletariato. 

Nel 1982, Reagan creò il National Endowment for Democracy (Ned), una ong imperialista legata direttamente al Pentagono e affidò a Gershman il compito di coordinarla; i suoi “compagni” trotskisti lo seguirono nel suo viaggio dalla “sinistra” antisovietica all’imperialismo.1 Il punto d’incontro fra neoconservatorismo e trotskismo era la teoria della rivoluzione permanente”; i neotrotskisti potevano attuarla contro l’Urss e i governi che s’opponevano all’unipolarismo del Pentagono. Per questa ragione, negli anni ’80, avvenne la trasformazione del “trotskismo di terza generazione” in ausiliario della Cia. 

Il trotskismo e la confraternita assassina dei Fratelli Musulmani 

L’intellighenzia appartenente alla “sinistra” antisovietica, negli anni ’70 e ’80, iniziò a considerare i musulmani come la nuova avanguardia di classe”. Questa idea è bislacca perché i musulmani appartengono a tutte le classi sociali e, inoltre, l’Islam è perfettamente compatibile col capitalismo vende patria” asservito agli Stati Uniti. Come se non bastasse, i “trotskisti di terza generazione” classificarono i sunniti “progressisti” e gli sciiti “conservatori”, ignorando la storia politica dell’Islam (islamistica o islamologia) e le persecuzioni selvagge che le minoranze sciite (a partire dagli aleviti in Turchia e dagli alawiti in Siria) hanno subìto per mano del califfato. In Egitto, appoggiarono la dittatura islamista di Morsi, mentre in Iran osteggiarono il nazionalismo rivoluzionario di Ahmadinejad. In realtà, Morsi si è asservito a interessi stranieri, coniugando privatizzazioni selvagge col più bieco oscurantismo; Ahmadinejad non fu soltanto un riformatore messianico-persiano, ma anche antimperialista e amico personale di Hugo Chávez. Il leader sunnita egiziano divenne presidente supervisionando le pratiche omicide dei Fratelli Musulmani; Ahmadinejad, democraticamente eletto, promosse un’idea di democrazia-plurale sciita, scontrandosi col clero e raccogliendo le istanze modernizzatrici del Sud globale. Insieme a Hugo Chávez, Ahmadinejad si è fatto portabandiera degli oppressi presso le Nazioni Unite, rivendicando la decolonizzazione del mondo. 

Dal 1982, la Ned iniziò ad arruolare trotskisti mettendoli al servizio della Cia:

“Per la guerra contro i sovietici in Afghanistan, la Ned reclutò il french doctor (medico francese) Bernard Kouchner, ex membro dell’Unione degli studenti comunisti, che lasciò al momento della purga contro i trotzkisti. Il giovane Kouchner curerà in Pakistan gli anticomunisti afgani e i mudjahidin arabi di Osama Bin Laden, all’epoca applauditi in Occidente come ‘combattenti per la libertà’. 

Nello stesso periodo la Ned incontra, però, difficoltà nel reclutamento per la guerra civile libanese. Alla fine, si rivolge agli scissionisti del partito comunista siriano, Riyad al-Turk, Georges Sabra e Michel Kilo, che firmano un manifesto in cui la Fratellanza Musulmana è equiparata a un movimento del nuovo proletariato e in cui s’invoca un intervento militare statunitense in Medio Oriente. Per quanto riguarda la Siria, sostengono apertamente il golpe della Fratellanza ad Hama. Il presidente Hafez al-Assad li farà arrestare e li terrà in carcere fino all’abiura del documento.

La guerra di Bosnia-Erzegovina è l’occasione per la Ned di reclutare il saggista Bernard-Henri Lévy, che diventerà consigliere mediatico del presidente Alija Izetbegović. Quest’ultimo prenderà contestualmente come consigliere politico il neoconservatore Richard Perle e come consigliere militare Osama Bin Laden”.2

L’imperialismo Usa, con cinismo e nell’indifferenza, armò e finanziò bande di tagliagole senza scrupoli, devastando Paesi indipendenti dove i partiti comunisti avevano piena agibilità politica, contribuendo a promulgare “riforme strutturali” anticapitaliste. La “sinistra zombie” (per dirla con la giornalista Diana Johnstone), senza uno straccio d’argomentazione, ha considerato l’Iran di Ahmadinejad e il Venezuela di Chávez “regimi dittatoriali”, ricevendo grandi sovvenzioni dall’unico totalitarismo reale: le dittature capitaliste Usa e anglo-sionista.

Rinnegando l’eredità politica di Leon Trotsky, l’uomo che seppe costruire e comandare l’Armata Rossa, il trotskismo si trasformò in tutto ciò che i partiti comunisti filosovietici s’aspettavano: “un vile strumento della reazione”.

I ciarlatani trotskisti contro la Siria baathista 

Insieme agli ultimi rantoli del fascismo ebraico, anche l’estrema sinistra antieuroasiatica esulta per la distruzione della Siria baathista.

“La fine della dinastia Assad deve garantire i diritti dei popoli e delle minoranze della Siria, la democrazia e la giustizia sociale”, ha scritto Nuovo Partito Anticapitalista (Npa) francese, aggiungendo slogan privi d’analisi geopolitica: “Ci rallegriamo della fine del suo regno”

La tendenza morenista della Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale (Lit-Qi) ha dichiarato: “La rivoluzione siriana ha sconfitto la dittatura dopo 13 anni di lotta”. Mentre il suo concorrente, Unità Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale (Itu-Qi), ha dichiarato: “Sosteniamo e dichiariamo la nostra solidarietà al popolo siriano e a questo primo trionfo rivoluzionario”. Il trotskismo moderno è l’epicentro d’una psyop: una grande operazione di marketing condotta dalla Silicon Valley. 

Chiaramente non bisogna fare di tutte le erbe un fascio, è il World Socialist Web Site (Wsws), testata online ispirata al pensiero rivoluzionario di Trotsky, a offrirci un’eccellente analisi dell’aggressione imperialista alla Siria, spiegando la connivenza fra diverse forze reazionarie compreso il separatismo etnico curdo:

“Gli aerei da guerra statunitensi hanno effettuato 75 attacchi aerei e gli israeliani più di 400, con l’obiettivo di distruggere le infrastrutture militari della Siria, preparando il Paese alla divisione tra gli alleati degli Stati Uniti. L’Esercito siriano libero (Fsa), sostenuto dalla Turchia, sta attaccando le forze nazionaliste curde nel nord, con l’obiettivo di impadronirsi del territorio e bloccare la formazione di uno Stato curdo nella regione. Israele ha conquistato l’intera altura di Golan e ha accettato di istituire una zona ‘sterile’ tra il territorio siriano controllato da Israele e Damasco, la capitale siriana”.3

Continua:

“Ciò che sta accadendo oggi in Siria è il frutto amaro di oltre un decennio di bugie da parte dei partiti filoimperialisti della pseudosinistra. Per quasi 14 anni, da quando le rivolte della classe operaia hanno rovesciato i regimi egiziano e tunisino nel 2011, hanno sostenuto le milizie terroristiche islamiche sunnite reazionarie e sostenute dall’imperialismo in una guerra per il cambio di regime in Siria, con il pretesto fraudolento che si trattava di una rivoluzione democratica”.

Proprio in queste ore (13/12/2024) leggo che “al-Jolani ha informato le fazioni della resistenza palestinese che operano in Siria di deporre le armi, chiudere i campi di addestramento e annullare le loro ali militari che operano dalla Siria”. La confraternita assassina dei Fratelli Musulmani e il “trotskismo di terza generazione” hanno adempiuto la missione assegnatagli da Washington: contribuire alla mondializzazione del nazifascismo ebraico, un sistema di potere che considera il genocidio come opzione.

I lavoratori e le Resistenze antimperialiste (nel caso siriano, per ora, di matrice alawita) devono mobilitarsi, coniugando le loro lotte, con una sola prospettiva: una rivoluzione democratica e antimperialista, la quale ponga la questione della transizione al socialismo. Citando Ernesto “Che” Guevara: “il capitalismo è il genocida più rispettato del pianeta”

Note:

1 https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/internazionale/e-la-rivoluzione-siriana-che-dopo-13-anni-di-lotta-ha-abbattuto-la-dittatura
2 https://rivoluzionepermanente.org/e-caduto-bashar-al-assad-finiscono-54-anni-di-dittatura/?fbclid=IwY2xjawHJV_dleHRuA2FlbQIxMAABHefsjb7XRGgP6B_tynswxsgcE77xXlIZcoVIvMOto0y4y_HkfeptAh89FQ_aem_Lv5XTAfkWIBUbR8vCBLhQA
3 https://www.wsws.org/es/articles/2024/12/13/pers-d13.html
https://www.voltairenet.org/article193757.html
https://www.voltairenet.org/article212389.html

Immagine: nostro collage

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