Arte domiciliata

di Laura Baldelli

Un modo originale di veicolare le espressioni artistiche contemporanee, che rompe gli schemi tradizionali, offrendo esperienze immersive tra le pareti domestiche.

“Arte domiciliata” è un’idea, un progetto, una realizzazione di Giancarlo Ercoli, architetto e artista, che ha pensato un altro modo di veicolare l’arte contemporanea: la ospita a casa sua nel tinello, nel soggiorno, in salotto, nello studio, lungo i corridoi, per le scale della propria casa, ospitando artisti in una mostra collettiva aperta al pubblico, rompendo con le convenzioni tradizionali; il dialogo avviene nel domestico, nell’intimo, nel sentire quotidiano, lontano dall’evento che movimenta mezzi e denari, come la società dello spettacolo ci ha abituati a vivere. Tutto iniziò quando Ercoli chiamò amici e colleghi presso la propria casa-studio a vedere le sue opere per un confronto di opinioni, e già fu una proficua esperienza. Poi, la pandemia con la brutale chiusura ha allontanato le persone e messo in difficoltà le relazioni, ma è stato anche un importante momento di riflessione per chi ha saputo coglierlo ed Ercoli, per ripartire dopo un momento così difficile, ha rilanciato invitando artisti a casa con le loro opere per intrecciare di nuovo le relazioni. 

È stato un successo e l’arte è stata protagonista per riprendere il dialogo. Questa originale esperienza ci dice quanto l’arte possa dialogare con il presente, quasi come un antidoto a un frenetico lasciarsi vivere sopraffatti dagli eventi.

È un’idea che torna alle origini dell’arte contemporanea nel coinvolgimento del pubblico, che supera l’inflazionato gradimento ma vuole, invece, sfidare le convenzioni, intrecciare un dialogo con i visitatori per promuove un’interazione nel processo di interpretazione e comprensione… provocando una complessità di pensiero.

Siamo reduci dal dibattito sui social sulla famosa banana di Cattelan, battuta all’asta e poi mangiata, che ha suscitato solo le più scontate critiche, senza soffermarsi sulla complessità dell’arte concettuale, dove l’idea/concetto è più importante del risultato estetico e quanto questa visione dell’arte rispecchi proprio la società contemporanea nelle sue scelte politiche. Inoltre, il discorso tra il valore artistico e quello commerciale andava affrontato senza pre-concetti, pre-giudizi nel riconoscimento artistico, sfidando le le idee cristallizzate della critica.

A casa di Ercoli il visitatore respira aria di laboratorio, tra materiali che si trasformano, tra idee che si concretizzano in un processo dinamico, in un vero percorso di ricerca.

Evoca anche le atmosfere del Bauhaus quando l’esperienza tecnica incontrò e intercettò l’arte o viceversa. 

Si fa cultura anche dal basso, come si diceva un tempo, quando la democrazia aveva il valore della partecipazione per una costruzione collettiva e sociale.

Ma c’è anche qualcosa di più antico: un artista che racconta gli artisti come il grande Giorgio Vasari, artista, architetto e scrittore, che si fece promotore dei coevi colleghi, lasciandoci una delle più grandi opere della letteratura italiana e della storia dell’arte, Le vite,la storia delle tre arti figlie del disegno: pittura, scultura, architettura. Oggi siamo abituati all’arte contemporanea promossa dai musei, dalle gallerie, da istituzioni culturali, invece, con l’arte domiciliata, sono gli artisti stessi che si organizzano in collettivo. 

Infatti, casa Ercoli si apre per condividere l’arte, offre spazi ad altri artisti, amici, colleghi nell’avventura dell’arte contemporanea, in una scoperta che si rinnova in ogni stanza, scala, nicchia, che va oltre la sola esperienza estetica, perché invita a immergersi, toccando, chiedendo, confrontando, percependo l’opera con nuove lenti, che tra le mura domestiche sviluppano un rapporto dialettico più vitale rispetto a una galleria o museo dove c’è, invece, una distanza prossemica e concettuale.

Gli artisti ospitati sono 7+1: Paolo Benvenuti, Simona Bramati, Carlo Iacomucci, Paolo Monina, Gianfranco Morini, Stefano Tonti, Valerio Valeri e il +1 è proprio Giancarlo Ercoli. Sono pittori, fotografi design, scultori, ceramisti d’arte, disegnatori, incisori e i materiali vanno dalla carta cotone, a quelli di scarto e recupero, le tecniche dall’incisione all’acquerello, alla stampa.

In primavera è in progetto una terza iniziativa dedicata ai giovani artisti e sarà ancora un’esperienza immersiva. 

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