L’ampia agenda Sri Lanka-Cina e l’incontro di Stato tra due presidenti marxisti

di Gianmarco Pisa

Tra i due Paesi, nel corso della visita, sono stati firmati quindici accordi di cooperazione, tra cui accordi sullo sviluppo economico, scientifico e tecnologico e per l’allineamento della Belt and Road Initiative con il progetto di economia digitale “Sri Lanka 2030”.

La visita di Stato in Cina, per la durata di quattro giorni (dal 14 al 17 gennaio), del presidente dello Sri Lanka, Anura Kumara Dissanayake, con il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, è di grande importanza nell’agenda internazionale, non solo perché si tratta della prima visita di Stato nella Cina socialista del recentemente eletto presidente marxista, leader del Jvp (Janatha Vimukthi Peramuna, Fronte di Liberazione Popolare), dello Sri Lanka, ma anche per la ricca agenda di incontri e di accordi in programma. “Ho intenzione di lavorare con lei, signor Presidente, per tracciare una nuova visione per lo sviluppo delle relazioni bilaterali e promuovere nuovi e maggiori risultati nel quadro dell’amicizia e della cooperazione tra Cina e Sri Lanka”, ha detto Xi Jinping a Dissanayake nella Grande Sala del Popolo. “La Cina ha sostenuto un importante e prezioso sviluppo infrastrutturale in Sri Lanka tramite la ‘Belt and Road Initiative’ ed è stata e rimane un partner chiave per lo sviluppo”, una delle dichiarazioni, raccolte dalla stampa, del presidente dello Sri Lanka. 

L’economia dello Sri Lanka ha iniziato una ripresa e ha avviato un programma di sviluppo proprio su impulso della nuova direzione politica del Paese; a sua volta la Cina, che già oggi, in termini di volumi assoluti, è la principale economia del pianeta, avviata a un impetuoso sviluppo anche sul versante delle più innovative tecnologie e guidata dalla direzione politica del Partito comunista cinese e dall’orientamento al “marxismo con caratteristiche cinesi per la nuova era”, è un partner chiave per lo sviluppo dello Sri Lanka, di cui acquista principalmente tè, vestiti, prodotti alimentari, prodotti chimici e materie prime. “È necessario rafforzare gli scambi tra le due parti e consolidare nuovi legami tra i due popoli”, ha detto in questo senso Xi Jinping. È in questa cornice e alla luce di tali premesse politiche ed economiche che i due Paesi hanno firmato quindici accordi di cooperazione, tra cui accordi sullo sviluppo economico, scientifico e tecnologico e per l’allineamento della Belt and Road Initiative con il progetto di economia digitale “Sri Lanka 2030”.

Quest’ultimo rappresenta una delle cornici della strategia economica dello Sri Lanka, volta a promuovere un modello allineato alle tendenze della trasformazione digitale, che si propone, come indica il piano strategico, di includere “la trasformazione digitale e le misure pertinenti per condurre il Paese a superare le sfide economiche in corso e trarre vantaggio dai benefici delle tecnologie digitali ed emergenti”; a sua volta, il piano consiste in sei assi: 1. infrastrutture, connettività e accesso; 2. alfabetizzazione, industria e lavoro; 3. governo digitale connesso; 4. sicurezza informatica, sicurezza e privacy; 5. servizi finanziari digitali; 6. digitalizzazione tra settori e sistema delle piccole e medie imprese. Qui, il possibile allineamento della Belt and Road Initiative con il progetto “Sri Lanka 2030” può costituire un esempio della cooperazione reciproca e di mutuo beneficio che rappresenta l’architrave concettuale e strategica della Belt and Road Initiative (la cosiddetta “Nuova via della seta”) e, in generale, la strategia di cooperazione politica ed economica della Cina socialista. 

Com’è noto, la Belt and Road Initiative è una strategia complessiva multilaterale di sviluppo infrastrutturale, di portata globale, che si snoda attraverso sei principali corridoi di sviluppo collegati da una rete di infrastrutture stradali, ferroviarie, navali, energetiche e digitali. Più nello specifico, il sistema di rotte terrestri si snoda nella rete di trasporto su gomma e su ferro, mentre il sistema di rotte marittime fa riferimento alle rotte oceaniche che collegano Asia, Medio Oriente e Africa. La strategia ha, dunque, una portata di primaria importanza sia sotto il profilo economico, sia, evidentemente, per la sua valenza strategica. Ad oggi, per dire, più di 140 Paesi fanno parte del sistema della Belt and Road Initiative, pari al 75% della popolazione mondiale e una percentuale sempre più rilevante del Pil globale. Secondo alcuni studi della Banca Mondiale, ad esempio, la Belt and Road Initiative può incrementare i flussi commerciali nei Paesi partecipanti di oltre il 4%, ridurre i costi del commercio globale tra l’1 e il 2% e far crescere il Pil dei Paesi emergenti, in particolare, dell’Asia e del Pacifico in una misura dal 2.6 al 3.8%.

In questa cornice, dopo la sua prima visita di Stato nella vicina India, Dissanayake ha messo in agenda la sua seconda visita di Stato in Cina. I rapporti tra Cina e Sri Lanka sono di lungo corso e investimenti cinesi hanno già permesso la costruzione di alcune autostrade, un porto, un aeroporto e una centrale elettrica come parte dell’iniziativa infrastrutturale del comparto asiatico della Belt and Road. La ridefinizione del debito dello Sri Lanka ha già portato a una rielaborazione preliminare dell’accordo bilaterale sul debito da 10 miliardi di dollari con i principali finanziatori (tra cui proprio Cina, India e Giappone) e a un accordo da 12.5 miliardi di dollari con i detentori di obbligazioni. In senso più complessivo, il presidente cinese ha sottolineato la disponibilità della Cina a lavorare a stretto contatto con lo Sri Lanka per inaugurare una nuova era di sviluppo. La visita di Stato reca con sé, infatti, l’ambizione di rafforzare ulteriormente i legami di lunga data tra i due Paesi, nonché di prendere in esame i diversi temi in agenda tra i quali il regime di autorizzazione delle navi da ricerca cinesi, gli impegni di natura finanziaria dello Sri Lanka con la Cina, principale creditore del Paese, e l’espansione degli investimenti della Belt and Road Initiative, delle nuove tecnologie e del quadro di cooperazione bilaterale.

Sottolineando che la Cina e lo Sri Lanka vantano una tradizionale amicizia, Xi Jinping ha inoltre affermato che le relazioni bilaterali hanno mantenuto uno sviluppo stabile nell’arco di 68 anni, dando un esempio di coesistenza amichevole e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Paesi. Interessante, in tal senso, il punto 19 della Dichiarazione congiunta tra i due capi di Stato: “Le parti hanno ribadito il loro impegno a sostenere congiuntamente il sistema internazionale con l’Onu al centro, l’ordine internazionale sostenuto dal diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali basate sugli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni Unite. Le parti aderiscono ai Cinque principi della coesistenza pacifica e sostengono congiuntamente un mondo multipolare equo e ordinato, e una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva, per un futuro luminoso di pace, sicurezza, prosperità e progresso per tutti i Paesi del mondo”. 

Si tratta, d’altra parte, dello stesso schema che informa il profilo dei Brics: lo Sri Lanka, d’altra parte, ha già presentato domanda di adesione ai Brics e manifestato l’intenzione, positivamente accolta, di aderire alla Nuova Banca di Sviluppo dei Brics (Ndb, New Development Bank); quest’ultima, oggi sotto la presidenza di Dilma Rousseff, con capitale iniziale di cento miliardi di dollari, è la banca multilaterale di sviluppo del sistema Brics, ed è aperta all’adesione di tutti i membri delle Nazioni Unite. Tra i suoi principali obiettivi, promuovere vasti progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile con un impatto significativo sullo sviluppo nei Paesi membri e stabilire un’ampia rete di partenariati globali con istituzioni multilaterali e banche di sviluppo. 

Nello spirito dei Brics, infatti, la piattaforma si impegna, come ribadito anche nella recente Dichiarazione di Kazan “nello spirito Brics di rispetto e comprensione reciproci, uguaglianza sovrana, solidarietà, democrazia, apertura, inclusività, cooperazione e consenso. […] Ci impegniamo a rafforzare la cooperazione nei Brics sotto i tre pilastri fondamentali della cooperazione politica e di sicurezza, economica e finanziaria, culturale e tra i popoli (‘people-to-people’) e a consolidare il nostro partenariato strategico a beneficio dei nostri popoli attraverso la promozione della pace, un ordine internazionale più rappresentativo e più equo, un sistema multilaterale rivitalizzato e riformato, uno sviluppo sostenibile e una crescita inclusiva”.

Quale piattaforma di partenariato composta da Stati diversi, anche molto diversi in termini di caratteristiche politico-istituzionali e di configurazioni economico-sociali, basata sul rispetto dei rispettivi approcci nazionali allo sviluppo e sulla prospettiva del “multilateralismo inclusivo”, i Brics alimentano il disegno strategico di una diversa architettura internazionale e la traiettoria dell’emergente mondo multipolare. 

Riferimenti:

Liz Lee, China, Sri Lanka agree more investment and economic cooperation, Reuters, 15.01.2025: https://www.reuters.com/world/asia-pacific/china-sri-lanka-agree-more-investment-economic-cooperation-2025-01-15
Joint Statement between the People’s Republic of China and the Democratic Socialist Republic of Sri Lanka, 16.01.2025: https://www.mfa.gov.cn/eng/xw/zyxw/202501/t20250116_11536637.html
Belt and Road Initiative, World Bank Group, 29.03.2018: https://www.worldbank.org/en/topic/regional-integration/brief/belt-and-road-initiative
La Dichiarazione di Kazan, 23 ottobre 2024: https://cdn.brics-russia2024.ru/upload/docs/Kazan_Declaration_FINAL.pdf?1729693488349783
Gianmarco Pisa, I cinque principi per la coesistenza pacifica e il ruolo del Partito comunista, «Futura Società», 03.07.2024: https://sinistrainrete.info/politica/28452-gianmarco-pisa-i-cinque-principi-per-la-coesistenza-pacifica-e-il-ruolo-del-partito-comunista.html 

Immagine: ad. da Lena Appenzeller, Sabine Hecher, Janine Sack, China Belt Road Initiative Landkarte Projekte 2018, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0&gt;, via Wikimedia Commons.

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