La sfida di «Futura Società» contro la disinformazione e per le lotte sociali

di Luigi Basile – direttore

«Futura Società», giornale comunista e voce della classe lavoratrice, continua il percorso avviato ed è pronta a nuove sfide. Un segno tangibile ne è la nuova veste grafica che presentiamo ai lettori, all’indirizzzo www.futurasocieta.org, con l’obiettivo di rendere più funzionale e interessante il sito web.

Non mancano però altre novità: dopo oltre un anno di impegno in prima linea, speso con competenza, generosità e sensibilità, la direttrice Adriana Bernardeschi ha deciso di agevolare un ricambio alla guida del giornale, senza far venir meno il suo prezioso contributo, in una fase importante e delicata per la crescita di questa esperienza e per il Movimento per la Rinascita Comunista, protagonista insieme ad altre organizzazioni di un progetto per l’unità dei comunisti e per la costruzione del Partito.

La segreteria nazionale del Mprc ha quindi affidato a chi scrive, già partecipe della compagine redazionale, il compito di assumere la direzione di «Futura Società», compito del quale si spera di essere all’altezza.

Nell’accingersi al lavoro necessario, con la collaborazione delle compagne e dei compagni che animano il giornale, preme manifestare un sincero ringraziamento a chi se ne è finora fatto carico prioritariamente e a chi ha riposto fiducia nella persona che dovrà assumersene la responsabilità nel prosieguo.

«Futura Società» si propone di essere sempre più strumento di informazione, di approfondimento e di analisi critica della realtà sociale, culturale, economica e politica, luogo di confronto per il movimento comunista e per il fronte anticapitalista e antiimperialista, per le lotte e le mobilitazioni che prendono forma sui territori per il lavoro e contro lo sfruttamento, per l’affermazione della dignità e dei diritti delle persone, dei lavoratori, dei cittadini, per la costruzione di un modello di società alternativa, equa, giusta, solidale, anche nei confronti delle generazioni future, facendosi promotrice di un rapporto diverso e rispettoso nei confronti della natura, dell’ambiente e delle risorse, attraverso la trasformazione dei rapporti di produzione, delle condizioni materiali e dell’organizzazione del lavoro.

Un ruolo ambizioso in un quadro di diffuso conformismo sociale e politico, di continuo scadimento dei mezzi di comunicazione di massa, subalterni ai poteri più retrivi e allineati ad un sistema borghese e padronale di dominio e di speculazione, che colpisce le classi popolari, creando insicurezza e sfruttamento, che attacca ogni dissenso e delegittima ogni idea critica e alternativa, in un contesto dove a prevalere sono la disinformazione e la propaganda, che anestetizzano l’opinione pubblica e le coscienze, alimentando privilegi, odio sociale e guerra.

È fondamentale pertanto essere parte attiva del processo di aggregazione delle forze comuniste in atto in Italia, il cui obiettivo è incidere concretamente sugli assetti sociali e politici del Paese, creando le condizioni per un rilancio di una prassi rivoluzionaria, solidamente agganciata ad una teoria marxista-leninista, il cui orizzonte sia la liberazione e l’emancipazione di uomini e donne e la costruzione di una società giusta e libera, di una società socialista.

Nell’ambito del lavoro di informazione (e controinformazione), approfondimento, analisi e stimolazione del dibattito che «Futura Società» dovrà continuare a realizzare, non senza sforzi e con mezzi limitati, aprendosi ai contributi esterni, con lucidità e passione, libertà, rigore e determinazione, andranno condotte vere e proprie battaglie, insieme ad altri organi di informazione, associazioni, comitati, forze sociali e soggetti politici per contrastare la concezione liberal-liberista e il suo opprimente regime, le pulsioni reazionarie della destra, i rigurgiti di vecchi e nuovi fascismi e razzismi, i revisionismi e la distruttiva normalizzazione promossa da centristi, moderati di centrosinistra, sempre pronti a depotenziare ogni rivendicazione e tutela sociale, per consolidare ceti parassitari e l’ordine costituito.

Ma di ostacolo ad un autentico percorso di progresso umano e sociale non sono soltanto i disegni, le imposizioni e le narrazioni di destra, liberali e sedicenti progressisti, convergenti in interessi simili se non uguali, quelli del capitalismo nelle sue diverse forme, ma anche la deriva di parte di quella sinistra che ha archiviato la Storia e la spinta trasformatrice, per assecondare gli accomodamenti piccolo-borghesi e le proprie personali rivendicazioni, se non semplicemente l’autoconservazione di un ruolo, travestite da libertà civili.

Tutto ciò però non può giustificare, né tantomeno alimentare un’idea di militanza e un orizzonte antisistema che pone le proprie radici nel qualunquismo, nelle commistioni ideologiche (da basso impero dell’epoca dei social), nelle derive destrorse, rozze e asociali. Soprattutto quando, oggi come e più di ieri, la volontà di vecchi e nuovi fascismi, comunque denominati, che si presumono o dichiarano antisistema, senza ovviamente esserlo affatto, si infiltra e contamina con la sua putrida essenza.

La lotta antifascista, non quella di circostanza, dunque, deve essere un riferimento primario, insieme all’anticapitalismo, del cammino dei comunisti, degli autentici socialisti, di chi realmente promuove la trasformazione e la liberazione sociale dell’umanità.

Immagine: dettaglio quadro Guttuso

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