L’Olocausto quotidiano di Gaza, l’appello dei Palestinesi al mondo

di L.B.

La criminale strategia di pulizia etnica e di deportazione di Israele e la necessità di un immediato cessate il fuoco.

I numeri terrificanti, la continuità della mattanza, le modalità dell’aggressione da parte di Israele nei confronti della popolazione palestinese nella propria terra, in particolare nella Striscia di Gaza ma anche in Cisgiordania, autorizzano a parlare ormai da tempo di genocidio nazi-sionista.

Un olocausto quotidiano che si consuma da oltre un anno e mezzo, dopo 77 anni di colonizzazione, occupazione, depredazione, deportazione, repressione, violenze e attacchi di ogni tipo di forze militari, polizia, coloni ebrei armati, partiti politici, organizzazioni religiose, istituzioni e i loro criminali e fanatici rappresentanti, con la complicità diretta degli Stati Uniti e la connivente indifferenza di diversi governi occidentali, tra i quali quello italiano, oltre che del sistema di disinformazione di regime e di aziende senza scrupolo che foraggiano questi criminali e sostengono l’entità sionista.

Ancora una volta, a lanciare l’allarme è l’Associazione dei Palestinesi in Italia: “Ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza è un’operazione di pulizia etnica, non segreta, ma dichiarata apertamente ai più alti livelli politici e militari israeliani. I leader dell’occupazione – come Benjamin Netanyahu, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir – hanno parlato esplicitamente delle intenzioni premeditate e annunciate di una distruzione totale, al punto che non resti pietra su pietra nella Striscia di Gaza.
Dopo la distruzione, il piano prevede di raggruppare i cittadini palestinesi sopravvissuti in un’area ristretta, per poi schiacciarli attraverso corridoi forzati creati appositamente per una deportazione sistematica e pianificata”.

Una farneticante strategia di morte e distruzione, da parte del regime sionista e dei vertici politici e militari, a tutti i livelli, di uno stato terroristico e semiabusivo, quale è Israele, che viene confermata da documenti ufficiali e segreti, da dichiarazioni pubbliche, ma soprattutto dai fatti che costantemente si verificano sotto gli occhi di tutti, nonostante le intimidazioni e gli attentati nei confronti di giornalisti – quelli veri e che sanno fare il proprio mestiere con professionalità e dedizione – presenti sul campo, mezzi di informazione, organizzazioni umanitarie e agenzie internazionali delle Nazioni Unite.
“Alla luce di questa realtà estremamente grave – sottolinea l’Api – è necessario un intervento urgente della comunità internazionale per imporre un cessate il fuoco immediato e totale dell’aggressione sionista contro la Striscia di Gaza, al fine di proteggere i civili rimasti e rifiutare una strategia che rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale umanitario e dei valori fondamentali di giustizia e dignità umana”.

Il bollettino quotidiano che viene trasmesso dal Ministero della Salute palestinese, confermato da decine di altre realtà indipendenti e centinaia di testimoni oculari, è purtroppo terribile.

Soltanto negli ultimi due giorni sono oltre 250 le vittime civili, compresi – come sempre – anche numerosi bambini, colpiti tutti in maniera predeterminata e vigliacca, anche in rifugi, ospedali e campi profughi, distruggendo così anche ogni minima residua struttura di soccorso e riparo.

Questa mattina, ad esempio, il regime di occupazione ha preso di mira il magazzino delle soluzioni e dei materiali medici all’interno del Complesso medico Nasser.
Nelle ultime 24 ore negli ospedali della Striscia di Gaza sono arrivate 136, persone, uomini e donne di ogni età, martirizzate dai nazi-sionisti israeliani, di cui 11 recuperate da sotto le macerie, e 364 feriti.
Diverse vittime purtroppo si trovano ancora sotto le macerie o nelle strade, e le squadre di soccorso e della protezione civile non riescono a raggiungerle. Una tragedia nella tragedia, purtroppo non nuova, a causa dei reiterati attacchi.
Il bilancio complessivo dell’aggressione israeliana è quindi salito a 53.475 vittime, assassinate nell’ultimo anno e mezzo, e 121.398 feriti dal 7 ottobre 2023.
Dalla ripresa unilaterale dell’aggressione e delle azioni di guerra contro la popolazione civile da parte di Israele, il 18 marzo 2025, il numero delle vittime è di 3.340 morti e 9.357 feriti.

Un terribile conteggio che rischia di essere comunque parziale e riferito alla sola Striscia di Gaza e che in ogni caso non tiene conto delle moltissime persone, tra cui tanti neonati e fanciulli o anziani, che versano in gravi condizioni a causa degli stenti a cui sono volontariamente sottoposti da un regime criminale e senza alcun briciolo di umanità residua, retto da un governo e da un personaggio, come Netanyahu, tra i più squallidi e abietti della storia.

Immagine: foto di pubblico dominio tratta dalla rete interet

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